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Maurizio, il primo ad aver guardato negli occhi il mostro

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Lui è Maurizio uno dei tre eroi che ha aiutato il mondo a salvarsi, insieme all'oculista di Wuhan Li Wenliang, morto di coronavirus, e Anthony Fauci, scienziato statunitense. Maurizio, invece, è italiano, ha 42 anni, da due è rientrato dalla Gran Bretagna, 14 anni per studiare e farmi le ossa, adesso sono qui nel mio paese a onorare il mio giuramento. Sono un giovane medico, i sogni adesso sono realtà, primario di rianimazione, professore all'Humanitas e presidente della società italiana di terapia intensiva, pochi posti, roba (triste) per pochi, ho scelto questo. Quanti altri sogni ancora per l'anno appena iniziato, ma che strani questi giorni, c'è qualcosa nell'aria, chissà.

Mayday Mayday, il 28 febbraio 2020 Maurizio è in corsia tra i malati, li guarda, decide, corre al pc, lancia l'allarme al mondo intero. Questa cosa non so cosa sia, ma è grave, colleghi. Siamo in guerra, preparate più letti che potete. Gli ospedali sono ora tutti in rete, primi a far squadra, Maurizio in pole, coordina, tiene le fila, fa di più. Riuniamoci on line, ordina, e in 130mila sono insieme a lui a "Get Ready?" la più maratona medica che il mondo abbia mai conosciuto. Ho dato l'allarme, ora ritorno in corsia a curare i malati, a sostenerli, ad accompagnarli. Io e i colleghi abbiamo dato un letto a chiunque ne avesse bisogno.

Abbiamo imparato a sorridere con gli occhi: le bardature ci lasciano liberi solo quelli. Abbiamo stretto la mano a tutti i pazienti che non ce l'hanno fatta, senza lasciarli mai soli. Medici, infermieri e staff dell'ospedale, abbiamo dimostrato un'unione incredibile. La parola eroe non mi piace, ma quella orgoglio sì. E di quel che stiamo facendo sono orgoglioso, quando torno a casa sfinito. Maurizio Cecconi, l'uomo che per primo ha guardato in faccia il mostro e l'ha raccontato al mondo è ora Cavaliere della Repubblica, ad appuntargli l'onorificenza sul petto Sergio Mattarella, il presidente. Una bella giornata per l'Italia che non si rassegna, per tutti noi.

 

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