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"Martina Ciontoli, sei vittima di accanimento e odio, noi con te". Bufera su Petrelluzzi e Un giorno in pretura

Bufera social su Roberta Petrelluzzi, conduttrice di "Un giorno in pretura". Poco prima dell'ultima puntata della trasmissione, dedicata all'omicidio di Marco Vannini del 15 maggio 2015 - provocato, lo ricordiamo, da un colpo d'arma da fuoco esploso all'interno della villetta della famiglia della sua fidanzata Martina, la conduttrice si è rivolta con un post proprio a Martina: "Cara Martina Ciontoli, ti vogliamo far sapere che siamo assolutamente in disaccordo con questo accanimento mediatico che, non si capisce perché, vorrebbe la vostra morte civile. È un segno dei miseri tempi che stiamo vivendo, dove l'odio e il rancore prendono il sopravvento su qualsiasi altro sentimento. Ci auguriamo che il nostro lavoro riesca a riportare la tragedia vissuta (perché tragedia è) alle sue reali dimensioni. Roberta Petrelluzzi".

Innumerevoli le prese di posizione contro la conduttrice da parte degli internauti. Già sorpresi per una sentenza giudicata troppo morbida e distorsiva della realtà dei fatti, con una pena irrogata al padre di Martina che ha subito una diminuzione da 15 a soli 7 anni di reclusione, moltissimi cittadini hanno ritenuto l'approccio della popolare conduttrice troppo morbido ed ai limiti della captatio benevolentiae. Di fatto, tutte le trasmissioni che hanno raccontato i fatti è dedicato ad essi delle inchieste, da"Chi l'ha visto", a "Quarto Grado" a "Le Iene", hanno utilizzato un approccio nei confronti della famiglia Ciontoli, ed in particolare di Martina, fidanzata  di Marco, estremamente critico. Approccio condannato adesso da Roberta Petrelluzzi, che nel suo post ha censurato il "clamore mediatico" e forme di giustizia "sommarie" nei confronti degli imputati.

 

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