(ANSA) - PALERMO, 5 FEB - "Oggi l´eredità morale, il sogno, le speranze di Falcone sono stati disattesi e persino traditi.
Alcuni colleghi dopo le stragi di Capaci si sono spacciati per amici di Falcone". Lo ha detto il sostituto procuratore della Repubblica di Palermo, Antonino Di Matteo, intervenendo nell´ aula magna del palazzo di giustizia di Palermo a un incontro sull´attualità dell´esperienza e del pensiero di Giovanni Falcone.
"Nel suo rapporto con la magistratura - ha aggiunto Di Matteo - la storia di Giovanni Falcone è quella di un eterno perdente, segnata da pesanti, dolorose e reiterate sconfitte, un tragico paradosso rispetto alla straordinarietà e all´eccellenza di un contributo riconosciuto anche all´estero".
"La figura di Falcone è stata sbandierata come facile e comoda icona anche da quel sistema di potere che Falcone ha cercato di contrastare", ha aggiunto Di Matteo, che ha ricostruito la stagione dei veleni, le lettere anonime del corvo e il fallito attentato all´Addaura al giudice ucciso il 23 maggio 1992.
"Da quel momento iniziò una strisciante operazione di delegittimazione - ha proseguito Di Matteo - si bloccava l´ascesa di Falcone per normalizzare l´azione della magistratura, per riportare l´azione del pool in un alveo che doveva fermarsi rispetto a certe collusioni politiche e finanziarie. Falcone fu costretto dall´ostracismo dei suoi colleghi a fuggire dalla procura di Palermo". (ANSA).
Fonte: Ansa
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