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Lettera OCF a Garante: "Sospendere sanzioni GDPR, Avvocati esposti a speculazioni e norme non chiare"

Una lettera per interpretare il disagio della stragrande parte degli avvocati italiani nei confronti della tempistica stabilita ai fini della posta in essere degli adempimenti riguardanti il GDPR ma soprattutto diretta a richiedere la sospensione nella comminatoria delle sanzioni possibili ed anzi probabili dopo la scadenza del termine per l´adeguamento alla normativa europea, fissato, come noto, al 25 maggio.




Con un documento pubblicato anche nel proprio sito, è nella bacheca facebook, l´Organismo Congressuale Forense ha dunque inviato un appello al Garante Privacy diretto a richiedere innanzitutto la concessione di una proroga e poi la sospensione immediata delle sanzioni comminabili in seguito alla operatività del Regolamento UE 2016/67 per il tempo necessario perché gli esercenti la professione forense possano adeguarsi agli obblighi sopraggiunti.

La lettera è datata 25 maggio 2018, ed è stata inviata dal Coordinatore dell´Organismo Antonio Rosa al Presidente dell´Autorità Garante per la protezione dei dati personali, Antonio Giuseppe Soro.

Gli Avvocati, spiega la missiva, sono interessati alla normativa e soggetti agli obblighi, in quanto ogni giorno sono a contatto con i dati sensibili dei propri clienti. Essi, dal 25 maggio 2018, a prescindere dalle dimensioni del proprio studio, sarebbero stati tenuti alla pedissequa applicazione degli obblighi recati dal Regolamento UE per evitare ogni pericolo di possibili sanzioni ma, spiega l´Organismo, non sono stati posti in grado di farlo.

Il GDPR, si dice ancora, così come predisposto è di difficile applicazione. Esso infatti non è chiaro nella sua formulazione, inoltre è in qualche modo monco in quanto non è ancora stato pubblicato il decreto di attuazione; pertanto è quasi impossibile per i professionisti agire a norma. Inoltre – continua la lettera – "la legittima ansia di essere passibili di rigide sanzioni sta prestando il fianco ad azioni speculative di molti operatori che offrono consulenze in materia a fronte di corrispettivi da migliaia di euro, contribuendo a mettere in ginocchio una categoria che più di altre sta soffrendo della crisi".

Per questo la richiesta è che si possa intervenire rapidamente, concedendo con un provvedimento specifico una proroga nei termini previsti per l´adeguamento, e, nelle more, sospendendo immediatamente come accaduto in Francia l´applicazione delle sanzioni previste dal GDPR, fino a quando naturalmente anche gli avvocati non saranno posti nelle reali condizioni di potersi adeguare alla normativa.

 

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