Rifiuta suo trasferimento ad altro reparto: sospeso. La Cassazione: misura illegittima !

Lo ha stabilito la Suprema Corte di Cassazione, Sez. Lavoro, con ordinanza n. 17456 del 2016, depositata il 31 agosto.
Nella vicenda sottoposta all´attenzione dei Supremi Giudici è emersa con chiarezza la sproporzione tra la condotta del lavoratore e la reazione dell´azienda.
Infatti, il comportamento del lavoratore è risultato del tutto motivato e legittimo in ragione della mancanza di preavviso in merito al passaggio ad altro reparto.
I Giudici del Supremo Collegio hanno in proposito specificato come la sanzione consistente nella sospensione dal lavoro e dalla retribuzione per tre giorni, connessa a tre contestazioni elevate a carico del lavoratore, relative al rifiuto di prendere servizio presso il Reparto Centrale ove gli era stato ordinato di prestare la propria attività, nella chiamata al 118 dopo il rifiuto apposto dal medico della struttura e nell´abbandono del posto di lavoro senza giustificazione, fosse stata del tutto sproporzionata rispetto alla condotta posta in essere appunto dal dipendente.
Si era trattato, secondo i Supremi Giudici, di una "punizione eccessiva". Da qui l´obbligo per l´azienda di recuperare pagando correttamente le retribuzioni spettanti per i giorni di sospensione avendo la stessa agito in maniera superficiale e contestabile.
Il datore di lavoro, infatti, non avrebbe potuto in alcun modo pretendere un apatico accoglimento da parte del lavoratore di tale cambiamento per nulla preventivato.
Ciò detto ed evidenziato i Giudici Hanno rigettato il ricorso ritenendo sproporzionata rispetto alla condotta la sanzione irrogata.
Sentenza allegata