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Siamo in 100mila e questa è la nostra guerra. Rosaria Artellino: "Pronta petizione anti Inps"

Dopo l´intervista con Ilaria Gadaleta, seconda puntata sulla questione dell´operazione Minerva, chi sta vedendo oltre 100.000 professionisti italiani, moltissimi dei quali avvocati, ingaggiare una guerra senza esclusionie di colpi con l´INPS e con la sua operazione Poseidone.
Per la rubrica "liberi e professionisti" la parola quest´oggi a Rosaria Artellino, avvocato del foro di Napoli, che, insieme a Ilaria è la leader di questa crociata a difesa dell´avvocatura medio-bassa che anche questo portale sostiene convintamente. Un grazie alla nostra Daniela Nazzaro (foto) che, come al solito, è sempre brillante in questa sua rubrica.
Abbiamo già trattato il caso della maxi operazione "Poseidone Inps" con la Collega Ilaria Gadaleta, da anni alla guida della contro-operazione "Minerva".
Continuiamo a seguire la battaglia dei 100.000 Avvocati iscritti d´ufficio alla Gestione Separata Inps, attraverso il racconto dell´ Avv. Rosaria Artellino, uno dei "Comandanti in capo" di questo esercito formato soprattutto da donne.
Dopo le sentenze gemelle della Cassazione del 18.12.2017 (Cass. Sez. Lav. n. 30344 e 30345), che avrebbero potuto scoraggiare i ricorrenti, queste ´Amazzoni´ hanno alzato il tiro, lanciando una Petizione contro l´Inps, indirizzata a tutte le Autorità competenti (Presidente del Consiglio europeo, Presidente del Parlamento europeo, Presidente della Corte dei Conti europea, Presidente della Repubblica italiana, Presidente del Consiglio dei Ministri pro tempore, Ministro del Lavoro, delle politiche e della Previdenza sociale pro tempore).
La Petizione ha raccolto in pochi giorni ben 20.000 firme, incontrando la solidarietà e l´adesione anche di Colleghi, professionisti e cittadini non direttamente interessati al problema.
Ne riportiamo il testo integrale ed il link:
"Premesso che
-nel 2011 l´ I.N.P.S., ente previdenziale nazionale dello Stato italiano, avvia una operazione, in concerto con l´Agenzia delle Entrate italiana, definita "Poseidone" per il recupero di oltre 6 milioni di euro di contributi PRESUNTIVAMENTE sommersi attraverso l´iscrizione d´ufficio alla propria gestione separata, di professionisti già iscritti ad un albo dotato di cassa previdenziale, come ingegneri, architetti, dottori commercialisti, ragionieri, geometri, medici, soci amministratori di società semplici e avvocati;
-l´operazione, contestuale ALLA INCORPORAZIONE dell´INPDAP e quindi all´aggravamento del buco di bilancio dell´ente summenzionato, porta all´invio di centinaia di migliaia di raccomandate con richieste di pagamento per somme relative al 2005 e 2006, la maggior parte delle quali già prescritte, causando, quindi, uno SPRECO DI DENARO PUBBLICO;
-i soggetti coinvolti intraprendono azioni giudiziali in tutta Italia e l´Inps risulta soccombente nel 99% dei casi;
-a febbraio 2012, il Governo pro tempore blocca l´operazione;
tra giugno e luglio 2015, quando il buco di bilancio dell´Inps arriva ad oltre 40 miliardi di euro, l´Istituto riprende l´operazione, questa volta denominandola ´Poseidone 2´;
-le richieste sono pari ad 2.500/3.000 euro ad avviso, ma arrivano anche fino a 30.000, garantendo una sostanziosa iniezione di liquidità all´ente suindicato;
-non solo tali versamenti non concorrono ad assicurare e produrre una pensione (al contrario di ciò che lo Stato italiano ha provato a fare, per raddrizzare il tiro, con l´emendamento alla finanziaria 2017 ove si prevede il cumulo gratuito, inapplicabile tra ente pubblico e privato se non in maniera eccessivamente sfavorevole), ma l´ I.N.P.S. ha applicato e continua ad applicare alle proprie richieste sanzioni pari a quasi il 100% dell´importo richiesto, sanzioni che entrano per legge nel bilancio ordinario dell´ente e non invece nel montante previdenziale dei contribuenti;
-a partire da gennaio 2017, l´Inps, in violazione dell´articolo 24, comma 3 del decreto legislativo n. 46 del 1999, ha dato persino seguito alla procedura di riscossione coatta, emettendo e notificando avvisi di addebito e fermi di veicoli e conti correnti, ma non avendone assolutamente titolo;
-per il 2017 l´ente si è giustificato asserendo che si fosse trattato di un "errore tecnico dovuto al malfunzionamento dei terminali", ma nel 2018 ha reiterato il medesimo comportamento illegittimo, anche per il quale, in tutta Italia, e per tutti i soggetti coinvolti, sono pendenti azioni giudiziarie, con ulteriore SPRECO DI RISORSE DELLA COLLETTIVITÀ;
il comportamento è evidentemente illegittimo posto che l´ I.N.P.S. reinterpreta una norma di legge, ovvero l´art 18 L.111/2011 (di interpretazione autentica dell´art 2 c. 26 L.335/95, legge "Dini"), in senso difforme e contrario a quello della lettera della NORMA stessa (tentando quindi di trovare una soluzione per sé, pur essendo perfettamente consapevole della "forzatura" operata nel proprio esclusivo interesse);
-riprova ne è il fatto che la RELAZIONE accompagnatoria del Senato della Repubblica XVI legislatura, n. 2814, per la conversione in legge del D. L. 6/7/2011 n. 98 art. 18, dopo aver sancito che la necessità dell´approvazione di una norma di interpretazione autentica rileva dal conflitto derivato da enti previdenziali pubblici e privati a causa della Operazione Poseidone iniziata dall´INPS, recita che "sono soggetti alla iscrizione alla Gestione Separata Inps coloro che svolgono attività il cui esercizio NON È SUBORDINATO ALL´ISCRIZIONE AD APPOSITI ALBI O ELENCHI";
-non tutti gli 800.000 professionisti coinvolti (fascia giovane - 30/40 anni - e di basso reddito - entro i 5000 euro, nella maggior parte dei casi) saranno in futuro in grado di corrispondere i pagamenti ILLEGITTIMI o di continuare nelle azioni giudiziarie che l´ I.N.P.S. non interrompe, e quindi molti di loro si troveranno (se già non si trovano) costretti a cessare le loro attività cancellandosi dagli albi (e AUMENTANDO LA PERCENTUALE DI DISOCCUPAZIONE), o a ipotecare le loro abitazioni, se non a rischiare addirittura di perderle; sono state già fatte negli anni (da ultimo ad ottobre 2017) diverse interrogazioni parlamentari nazionali, che non hanno sortito alcun effetto.
Tanto premesso, Si chiede alle autorità cui la presente petizione è indirizzata, a voler effettuare tutte le azioni necessarie per BLOCCARE ED ANNULLARE IN MANIERA DEFINITIVA l´operazione sudescritta onde evitare danni di natura economica e di conflitto giudiziario e normativo in Italia."
https://www.change.org/p/donald-tusk-i-liberi-professionisti-non-sono-il-salvadanaio-dell-inps?recruiter=853430554&utm_source=share_petition&utm_medium=facebook&utm_campaign=psf_combo_share_initial.undefined.nafta_psf_sequential_3.control&utm_term=psf_combo_share_initial.undefined.nafta_psf_sequential_3.control
In questi ultimi giorni "Minerva" si è organizzata per interessare anche i COA di mezza Italia (Lecce, Bari, Teramo, Catanzaro, Livorno, Paola, Lanciano, Velletri), al fine di:
"SI CHIEDE CHE IL COA adito
 
Voglia RICHIEDERE CON URGENZA UNA ADUNANZA IN SEDE DI O.C.F., Organismo Congressuale Forense, con il presente oggetto all´ordine del giorno, affinchè, al termine della stessa, emetta un DELIBERATO riguardante la richiesta de:
a.LA FORMALIZZAZIONE dell´appoggio da parte del CNF, alla battaglia condotta dagli avvocati Italiani, nonché dagli altri "cittadini", a tutela del diritto e della giustizia;
b.L´intervento del CNF nella questione, rivolto alla esclusiva richiesta di immediata interruzione dell´operazione summenzionata, da proporsi eventualmente anche all´interno degli organi politici generali (ovvero non forensi);
c.La richiesta che il CNF esprima una POSIZIONE CHIARA, con un suo scritto, a sostegno dei liberi professionisti, e in aperta contestazione dell´Operazione Poseidone;
d.Che la Cassa Forense esprima con un suo scritto, CHIARO, il suo sostegno e appoggio ai colleghi avvocati colpiti dall´Operazione Poseidone;
e.Che la Cassa Forense ponga in essere ogni iniziativa utile alla risoluzione del problema, attraverso soluzioni concordate, che non si esauriscano nella timida richiesta di un tavolo presso i competenti Ministeri, mai concesso né aperto, quanto piuttosto nell´approntare, se del caso, modifiche urgenti ai propri statuti o regolamenti."
Avvocato Daniela Nazzaro
Ecco infine la lettera dell´ Avv. Rosaria Artellino
"Mi chiamo Rosaria Artellino, sono un avvocato del Foro di Napoli Nord e co-admin del gruppo Facebook Avvocati vs Gestione separata Inps. Insieme alla collega Ilaria Gadaleta abbiamo aderito all´Operazione Minerva, in risposta all´illegittima operazione Poseidone II, con la quale l´Ente previdenziale ha iscritto d´ufficio 100.000 liberi professionisti alla propria Gestione Separata.
Cara Daniela, sull´argomento ci sono stati diversi articoli, tra l´altro una tua recente intervista alla collega Ilaria, che ha saputo magistralmente esporre l´increscioso ed estenuante contenzioso aperto con l´Inps. Oggi, tu mi dai la possibilità di parlarti del nostro gruppo e quindi dei protagonisti di questa lotta, ai quali dedico questo articolo, gli avvocati italiani appartenenti alla categoria medio -bassa, in sintesi quelli che più risentono della congiuntura economica.
Abbiamo messo in piedi una piattaforma, nella quale il collega- ricorrente può utilizzare i modelli di ricorso, note conclusionali, articoli, leggi, ricevere e dare supporto. Il gruppo ha, poi, delle chat Messenger divise per regione che permettono ai colleghi, dei diversi fori, di conoscersi e collaborare da vicino.
Con il frutto dei nostri ricorsi abbiamo creato una banca dati ad hoc nella quale sono contenute le sentenze di primo e secondo grado (quasi 200 sentenze in due anni) dando vita ad una giurisprudenza di merito oggi dominante. Dal mese di dicembre 2017, abbiamo accolto molti architetti ed ingegneri con i quali abbiamo iniziato una fattiva collaborazione, alla luce della recente sentenza della Corte di Cassazione n. 30345 del 18.12.2017, che ha sancito la legittimità dell´iscrizione alla GS Inps dell´architetto che svolge l´attività professionale in maniera residuale in quanto già dipendente pubblico, ponendosi in netto contrasto con la precedente decisione n. 13218/2008 con la quale precisava, invece, la natura residuale della Gestione Separata in quanto destinata a coprire, sotto l´aspetto previdenziale, attività per le quali non era prevista l´iscrizione in appositi albi né la presenza di alcuna forma di previdenza.
Tale sentenza, seguita da altre tre "gemelle" (identiche e tutte discusse in seno all´udienza del 04.10.2017, innanzi allo stesso collegio ma pubblicate in date diverse n.d.a) sono state oggetto di contestazione in quanto il legislatore con norma di interpretazione autentica (art. 18, comma 12 D.L. 98/2011) ha chiarito che sono tenuti all´iscrizione presso la Gestione Separata INPS esclusivamente e tassativamente coloro che:
1)svolgono attività professionale senza essere iscritti in appositi albi;
2)oppure svolgono attività non soggette al versamento contributivo, senza distinzioni di sorta, ad Enti previdenziali di diritto privato.
 
Trattasi chiaramente di condizioni alternative, per cui l´iscrizione all´Albo esclude di per se l´iscrizione alla Gestione Separata. Inoltre dalla RELAZIONE accompagnatoria DEL SENATO XVI LEGISLATURA n. 2814, di conversione in legge dell´art. 18 D.L. 98/2011 (c.d. "interpretazione autentica") in calce alla pag. n. 4 parla dell´ Operazione Poseidone I e precisa che l´art. 18, del predetto decreto, si deve interpretare nel senso che "non sono soggetti ad iscrizione alla Gestione Separata coloro che svolgono attività per cui vi è iscrizione in albi o elenchi.
In questi giorni abbiamo lanciato una petizione, diretta all´attenzione del Presidente del Consiglio europeo, del Presidente del Parlamento europeo, del Presidente della Corte dei Conti europea, del Presidente della Repubblica Italiana, del Presidente del Consiglio dei Ministri pro tempore, del Ministro del Lavoro, delle politiche e della Previdenza sociale pro tempore, con la quale denunciamo il comportamento tenuto dall´ I.N.P.S. che, nell´iscriverci coattivamente alla GS Inps, reinterpreta una norma di legge, ovvero l´art 18 L.111/2011 (di interpretazione autentica dell´art 2 c. 26 L.335/95, legge "Dini"), in senso difforme e contrario a quello della lettera della norma stessa, consapevole della "forzatura" operata nel proprio esclusivo interesse e che i versamenti richiesti non concorreranno ad assicurare e produrre una pensione e nel contempo, applica alle proprie richieste sanzioni pari a quasi il 100% dell´importo richiesto, sanzioni che entrano per legge nel bilancio ordinario dell´ente e non invece nel montante previdenziale dei contribuenti.
Inoltre, l´Inps, in violazione dell´articolo 24, comma 3 del decreto legislativo n. 46 del 1999, ha dato persino seguito alla procedura di riscossione coatta, emettendo e notificando avvisi di addebito e fermi di veicoli e conti correnti, ma non avendone assolutamente titolo in quanto risultano ancora pendenti i giudizi di accertamento oppure, cosa ancora più grave, si sono conclusi con l´accoglimento delle ragioni del ricorrente oppure è stata momentaneamente sospesa la provvisoria esecutorietà.
Ci rivolgiamo con la predetta Petizione, ai colleghi e ai cittadini per avere il maggior numero di adesioni, perché è necessario e doveroso porre fine a questa incresciosa situazione che dura, ormai, da troppi anni.
"C´è del marcio in Danimarca (William Shakespeare)"
 
Avvocato Rosaria Artellino
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