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"La mia coscienza non mi permette di giocare": Wojciek, il portierone: "Con l'Ucraina"

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 Russia esclusa dai Mondiali, e da ogni altra competizione per club, lo ha deciso la FIFA, ora. Lui è Wojciech Szczesny il portierone polacco della Juventus e con tanti altri sportivi si è battuto per questo, e ha vinto.

Ha cominciato spiegando il perchè del rifiuto della Polonia di giocare contro la Nazionale russa: "Ho deciso di non giocarla, io e i miei compagni. Se dovessimo perderla a tavolino, la perderemo a testa alta". Poi, ha aggiunto: "Spero che la Russia sia esclusa dal Mondiale. Quando c'è da parlare, bisogna dire come stanno le cose. Sono contento che tutta la mia nazionale abbia parlato di principi. Ora vedremo se la Fifa ha le palle di escludere la Russia dal Mondiale a tavolino".

 Le hanno avute, le palle, spinti anche da Szcezsny, Lewandowski, Zielinski. "Mia moglie è nata in Ucraina, nelle vene di mio figlio scorre sangue ucraino, parte della famiglia è in Ucraina. Vedere la sofferenza sui loro volti e la paura per il loro paese mi fa capire che non posso stare fermo e fingere che non sia successo niente. Quando Putin ha invaso l'Ucraina ha dichiarato guerra alla Libertà, all'Indipendenza e alla Pace. Il 24 marzo avremmo dovuto giocare contro la Russia in una partita di spareggio per la Coppa del Mondo. Ma anche se il mio cuore si spezza mentre scrivo, la mia coscienza non mi permette di giocare.".

Un discorso degno, più che di un portiere, di uno statista, di un uomo autentico. Ce l'hai fatta Wojciech, avete vinto la partita della vita

 

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