L'ira di Salvini sui magistrati: "Non mandano in galera chi viola la legge e sperona una motovedetta GdF"

L'ira di Matteo Salvini sulla magistratura italiana. Con un post pubblicato sul proprio profilo Facebook pochi minuti dopo la clamorosa decisione del giudice delle indagini preliminari di Agrigento, che non ha convalidato gli arresti della comandante della Sea Watch, che da questo momento è una donna libera, il ministro per l'interno ha scritto un post violentissimo sulla propria bacheca, prendendosela con I magistrati per i quali, ha scritto, violare le leggi e speronare una imbarcazione della Guardia di Finanza non costituisce reato.

Dichiarazioni estremamente dure, che non mancheranno di suscitare polemiche, e che si pongono in aperto conflitto con le parole pronunciate dal capo dello Stato Sergio Mattarella nella giornata di ieri. Esclusivamente i giudici, aveva ricordato il presidente, possono decidere nel nostro sistema costituzionale della libertà delle persone.

Ma ecco il post pubblicato dal leader della Lega:

 "Per la magistratura italiana ignorare le leggi e speronare una motovedetta della Guardia di Finanza non sono motivi sufficienti per andare in galera. Nessun problema: per la comandante criminale Carola Rackete è pronto un provvedimento per rispedirla nel suo Paese perché pericolosa per la sicurezza nazionale. Tornerà nella sua Germania, dove non sarebbero così tolleranti con una italiana che dovesse attentare alla vita di poliziotti tedeschi. L'Italia ha rialzato la testa: siamo ORGOGLIOSI di difendere il nostro Paese e di essere diversi da altri leaderini europei che pensano di poterci trattare ancora come una loro colonia. La pacchia è finita"