L'esempio di Christian, 7 anni: "Mamma, un pesce può rimanere incastrato".

Oggi è la giornata mondiale dell'ambiente e, più che ripetere sontuose parole, voglio celebrare questa giornata con l'esempio di un bambino, raccontando un fatto di cronaca di qualche tempo fa; uno di quei fatti di cronaca apparentemente anonimi, ma che in realtà fanno la differenza.

Lui è Christian, 7 anni. Si è messo in mente di ripulire la spiaggia e ha cominciato a farlo.
«Mamma, ho paura che un pesce rimanga incastrato in una busta, dobbiamo fare qualcosa, andiamo insieme» ha detto, pochi minuti dopo era lì, secchiello e palettina in mano, intento a raccogliere lattine, mozziconi e buste, a chiuderle dentro dei sacchetti per portarle via dalla spiaggia.

 Christian ha solo 7 anni, non è ancora in grado di capire il grande valore del suo gesto. Gli pare una cosa normale che le spiagge debbano essere liberate dai rifiuti e dalla plastica, che i pesci abbiano diritto a vivere, che i bambini non debbano rischiare, mentre giocano, di tagliarsi un piede perché un imbecille ha deciso di farsi una birra in spiaggia e poi di spaccare una bottiglia contro l'ombrellone.

Christian sa che il mare, la spiaggia, i pesci, sono anche suoi, come tutto ciò che lo circonda, e dunque se ne prende cura, nel suo piccolo, per quel che può. Solo una goccia nell'oceano, ma tante e tante gocce possono salvare il mondo.

Se imparassimo da Christian e dagli altri bambini, il mondo sarebbe certamente migliore di adesso, e non è mai troppo tardi per cominciare a farlo.