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Erano stati in tanti a chiedere un passo indietro al procuratore generale della Cassazione Riccardo Fuzio, il cui nome era emerso dalle intercettazioni acquisite nell'ambito del procedimento avviato a Perugia che ha interessato alcuni consiglieri del Consiglio Superiore della Magistratura e magistrati oltre che alcuni politici di rilievo, ultima l'associazione nazionale dei magistrati che gli aveva rivolto un appello pubblico. Il procuratore generale della Cassazione Riccardo Fuzio ha accolto l'invito. È stato ieri al Quirinale, per incontrare il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e comunicargli "la propria decisione di essere collocato a riposo anticipato".
Fuzio "ha indicato come data" del suo collocamento a riposo anticipato "il 20 novembre 2019". E' quanto si legge in una nota del Csm, secondo cui il procuratore generale Fuzio "ha riferito che nella mattinata odierna si è recato dal Capo dello Stato per comunicargli la propria decisione di essere collocato a riposo anticipato". Il vicepresidente del Csm e il primo presidente della Cassazione "hanno ringraziato il dott. Fuzio per l'alto senso di responsabilità istituzionale che ha ispirato la sua decisione".
Il presidente Sergio Mattarella "ha preso atto della decisione del dott. Fuzio di presentare domanda di collocamento a riposo anticipato, decisione assunta con senso di responsabilità a conclusione di un brillante percorso professionale al servizio delle isitituzioni". Lo si legge in una nota del Quirinale. Mattarella gli ha "espresso apprezzamento per il rigore istituzionale con cui ha assicurato il tempestivo esercizio dell'azione disciplinare in una contingenza particolarmente delicata per la magistratura".
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