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Inaugurazione anno giudiziario in Cassazione, da Mammone e Fuzio un appello alla politica: "No regressioni su diritti umani, non delegittimate magistratura"

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Il Primo presidente della Cassazione, Giovanni Mammone, ed il procuratore generale della Corte di Cassazione Riccardo Fuzio, nei loro interventi all'apertura dell'anno giudiziario alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e delle più alte cariche dello Stato, hanno rivolto accorati appelli alle istituzioni e alla politica, ad evitare regressioni sui diritti umani, a non delegittimare la magistratura e, in tema di prescrizione, a ridefinire in sede legislativa i tempi dei processi, in quanto sarebbe illusorio ritenere che la recentissima riforma dei meccanismi prescrizionali possa, in assenza di tali misure, garantire risultati apprezzabili. Un invito anche alla magistratura ad evitare comportamenti che possano compromettere l'immagine dell'istituzione. Riassumiamo, nei loro passaggi essenziali gli interventi.

"Evitare una regressione sui diritti umani è un compito che si è dato la comunità internazionale" ed "è compito degli Stati moderni apprestare strumenti idonei per dare risposta alla richiesta di tutela che gli individui, cittadini e non, richiedono per i loro diritti". "Funzione delle corti e quindi dei giudici, nel rispetto dei propri ambiti istituzionali, non è tuttavia sono quella di affermare i diritti ma anche quella di sollecitare ciascuno, nella scrupolosa attuazione della legge, ad adempiere ai doveri che specularmente accompagnano quei diritti, chiamando i soggetti pubblici e privati, individuali e collettivi, all'assolvimento dei compiti che ad essi fanno capo nell'ordinamento dello Stato e nel contesto sociale".

Il primo presidente della Suprema Corte di cassazione, nella sua relazione, ha presentato anche i numeri dell'attività giurisdizionale della corte, segnalando una impennata nel 2018 dei ricorsi in materia di asilo: ben il 500% in più rispetto all'anno precedente. Un aumento, probabilmente imputabile alla rigidità che ha caratterizzato questa materia nel corso dell'ultimo periodo, che non trova alcun riscontro nella crescita, comunque importante, dei ricorsi civili, pari al 21,7%. Una crescita, quest'ultima, giustificata dalle "sopravvenienze in materia tributaria (+9,8%) e in materia di protezione internazionale (+512,4%)".

Nel proprio intervento, il procuratore generale della Suprema Corte di Cassazione, Riccardo Fuzio, ha lanciato un monito alle istituzioni, ed in particolare alla politica, a non delegittimare pm e giudice: "Non si può delegittimare il pubblico ministero né tanto meno il giudice nel momento in cui emette la decisione". Inoltre, di pari passo, un invito ad una"riflessione generale" sul Codice di procedura penale, a 30 anni dalla sua entrata in vigore: "va trovato un punto di equilibrio tra potestà punitiva e garanzia del diritto di difesa". 

Altro tema toccato, quello della prescrizione: "Se può condividersi certamente l'idea di fondo di una sospensione (anche amplissima) della decorrenza della prescrizione dopo un primo accertamento giudiziale significativo, quale la sentenza di primo grado", tale misura non deve comunque essere isolata in quanto la sua efficacia dipende dalla necessità ulteriore "che siano rimodellati tutti i tempi ragionevoli del processo, da quelli dell'impugnazione per risalire a quelli dell'azione". Inoltre, "Suscita allarme la gravità e la frequenza degli episodi che di recente hanno visto coinvolti diversi magistrati, perché ciò determina un indebolimento della fiducia dei cittadini nell'indipendenze e imparzialità della funzione penale". 

 

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