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"Importi gratuito patrocinio offensivi, Giudici si attengano a parametri e Stato paghi interessi su ritardi". Le proposte di MGA

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"Crediamo che l'immagine che abbiamo prescelto per questo post dica più di mille parole.

Gli importi liquidati per l'attività dei legali svolta in regime di patrocinio a spese dello Stato sono doppiamente offensivi per la nostra categoria di lavoratori.
Non accettiamo più che la magistratura, nel falcidiare le nostre richieste di pagamento, si possa discostare ad libitum da quelli che sono i parametri imposti per legge: scendere al di sotto di essi scoraggia l'avvocato dal difendere il non abbiente; oppure costringe il lavoratore a svendere la propria prestazione, e ad accettare importi bassissimi pur di poter lavorare. Per i lavoratori dipendenti questo si chiama schiavismo: non vediamo perchè a questo tipo di ricatto debba sottostare l'avvocato.
Non accettiamo più che, a fronte di una prestazione lavorativa svolta oggi, l'avvocato debba vedere concretizzarsi la propria retribuzione a distanza di anni dallo svolgimento dell'incarico: non solo perchè per legge la liquidazione delle parcelle può avvenire solo a fase conclusa (e sappiamo che i processi duran anni e anni), ma anche perchè i ritardi nell'erogazione dei fondi spesso fanno sì che, senza applicazione di alcun interesse legale, si debba attendere spesso ancora tempi considerevoli a far data dalla liquidazione giudiziale.

MGA chiede quindi che:
a) i tempi di liquidazione delle parcelle vengano ridotti;
b) alla magistratura non sia consentito scendere al di sotto dei parametri ministeriali;
c) lo Stato sia tenuto al pagamento degli interessi legali a far data dal decreto di liquidazioni degli onorari".

È  quanto postato nella bacheca di Mobilitazione Generale degli Avvocati dagli amministratori del gruppo, che sono poi gli organi dirigenti dell'associazione, costituitasi recentemente in sindacato forense e nota per alcuni proposte, tra cui quella della repressione delle condotte dirette a consentire e ad incentivare il lavoro nero all'interno degli studi legali medio-grandi.

Si tratta, in verità, di un post datato 2015 e ripreso recentemente con alcuni commenti, ma di estrema attualità.

 

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