Impossibilità a porre in essere la prestazione: licenziamento illegittimo !

Lo ha stabilito la Corte di Cassazione, sezione lavoro, con Sentenza n. 4502 del 2016 con la quale la Suprema Corte ha precisato che deve essere configurato come illegittimo ab origine il licenziamento del lavoratore che per giustificati motivi, nella fattispecie per ragioni di salute, si sia rifiutato di eseguire le disposizioni aziendali impartite, nel caso specifico di svolgere i turni di servizio al banco del pesce.
La ratio di tale assunto, secondo la Corte, riposa nel fatto che, come rilevato anche dai Giudici di Appello, la lavoratrice si trovava in una situazione di effettiva impossibilità di esecuzione della prestazione presso quella postazione.
i Supremi Giudici hanno dunque ritenuto i motivi su cui si basava il ricorso inammissibili ed infondati in quanto di fatto fondati sull´inesistente obbligo della lavoratrice di documentare sanitariamente la sua impossibilità personale di svolgere il lavoro preso quel reparto, alla luce degli obblighi di sicurezza, di correttezza e buona fede nell´esecuzione del contratto, come esattamente evidenziato dalla sentenza impugnata dalla Cooperativa di consumo.
Secondo la Cassazione, la datrice di lavoro, una volta informata della incompatibilità o seria difficoltà da parte della lavoratrice a svolgere il lavoro presso il reparto del pesce, avrebbe dovuto adottare le misure alternative e possibili al licenziamento.
Ma nel caso in questione, secondo la Corte, l´azienda non aveva dimostrato in alcun modo l´impossibilità di adibire la lavoratrice ad altre mansioni rispetto a quelle cui la medesima era stata destinata, così contravvenendo al principio cardine e basilare di correttezza reciproca nell´esecuzione del contratto.