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I giudici della Corte di Cassazione ritornano a chiarire in presenza di quali circostanze si può applicare l'aggravante della destrezza della commissione del reato di furto. Con la sentenza emessa dalla Quinta Sezione Penale della Corte del 30 ottobre 2019, n. 44332, i giudici di legittimità hanno stabilito che la circostanza aggravante della destrezza sussiste qualora l'agente abbia posto in essere, prima o durante l'impossessamento del bene mobile altrui, una condotta caratterizzata da particolari abilità, astuzia o avvedutezza ed idonea a sorprendere, attenuare o eludere la sorveglianza del detentore sulla res, non essendo invece sufficiente che egli si limiti ad approfittare di situazioni, non provocate, di disattenzione o di momentaneo allontanamento del detentore medesimo
I Fatti
La Corte di Appello di Bologna con la sentenza impugnata avanti il giudice di legittimità, aveva confermato la sentenza emessa del Tribunale di Bologna con la quale l'imputato era stato condannato alla pena di giustizia per il delitto di furto di una borsa lasciata all'interno di un'autovettura, aggravato dalla destrezza.
Avverso la sentenza della corte territoriale veniva proposto dall'imputato condannato ricorso per cassazione a mezzo del suo difensore, chiedendone l'annullamento ed affidandosi ad un unico motivo con il quale denunciava violazione dell'art. 625 c.p., comma 1, n. 4, e contraddittorietà della motivazione.
La difesa del ricorrente rilevava che con la sentenza impugnata la Corte di appello aveva ritenuto sussistente l'aggravante della destrezza pur affermando che la persona offesa non aveva abbandonato la propria borsa, ma l'aveva lasciata all'interno della autovettura mentre era intenta a scaricare i propri bagagli. La motivazione secondo la difesa del ricorrente è da considerare contraddittoria, perchè affermava la sussistenza dell'aggravante della destrezza pur ammettendo che il bene non era vigilato dal detentore.
Motivi della decisione
I giudici della Quinta Sezione Penale hanno ritenuto fondato il ricorso 1 Il ricorso è fondato in quanto In tema di furto," la circostanza aggravante della destrezza sussiste qualora l'agente abbia posto in essere, prima o durante l'impossessamento del bene mobile altrui, una condotta caratterizzata da particolari abilità, astuzia o avvedutezza ed idonea a sorprendere, attenuare o eludere la sorveglianza del detentore sulla res, non essendo invece sufficiente che egli si limiti ad approfittare di situazioni, non provocate, di disattenzione o di momentaneo allontanamento del detentore medesimo (Sez. U, n. 34090 del 27/04/2017, Quarticelli, Rv. 27008801)".
Nel caso di specie, secondo la ricostruzione dei fatti così come ricostruiti nelle due sentenze di merito, risultai che la momentanea disattenzione della vittima non è stata provocata dall'odierno ricorrente, lo stesso infatti si è limitato ad approfittare della già esistente disattenzione della denunciante che distrattamente aveva lasciato la borsa sul sedile dell'auto mentre era intenta a scaricare i propri bagagli.
Per tali motivi è stata esclusa l'aggravante della destrezza e di conseguenza il reato di furto semplice risultando procedibile a querela e non risultando essere stata sporta, la Corte ha deciso di annullare la sentenza impugnata senza rinvio.
Si allega sentenza
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L´Avv. Giovanni Di Martino, coordinatore dello Studio insieme all´Avv. Pietro Gurrieri, nel 1986 ha conseguito la laurea in Giurisprudenza presso l´Università degli Studi di Catania. Da oltre 25 anni esercita la professione di avvocato con studio in Niscemi (CL) ed è iscritto all´Albo degli avvocati del Consiglio dell´Ordine di Gela oltre che in quello speciale dei Cassazionisti e in quello delle altre Giurisdizioni Superiori.
Ha ricoperto la carica di amministratore del Comune di Niscemi (CL) e quella di Vice Presidente Nazionale della Associazione "Avviso Pubblico Enti Locali e Regioni per la formazione civile contro le mafie" (2007-2013),
Nel corso della sua carriera professionale ha assunto il patrocinio in favore di numerosi soggetti privati ed enti pubblici sia in sede giudiziaria ed extragiudiziaria, in diverse materie di diritto civile.