Se questo sito ti piace, puoi dircelo così
Con la sentenza in commento, la n. 10346, depositata lo scorso 17 marzo, i giudici hanno precisato la natura dell'aggravante comune dell'abuso di qualità, disciplinato dall'art. 61 n. 11 c.p. e la sua estensibilità ai concorrenti nel reato.
L'art. 61 n. 11 c.p. prevede infatti che aggrava il reato 11) l'avere commesso il fatto con abuso di autorità o di relazioni domestiche, ovvero con abuso di relazioni di ufficio, di prestazione d'opera, di coabitazione, o di ospitalità
Nel caso sottoposto alla Corte l'imputata e la sua concorrente venivano condannate per il reato di frode informatica.
La prima era intervenuta sul sistema informatico del programma di contabilità della società per la quale lavorava annullando le bolle di accompagnamento di merce ceduta alle società di cui la concorrente era legale rappresentante.
Così la società si era procurata un ingiusto profitto consistente nella disponibilità di materiali per l'edilizia.
Proprio la difesa della concorrente lamentava l'erroneità della decisione dei giudici di merito i quali avevano ritenuto che la circostanza aggravante di cui all'art. 61 c.p., n. 11 fosse di natura oggettiva, inquadrabile nell'art. 59 c.p. e quindi estensibile anche ai correi per il solo fatto che la concorrente fosse a conoscenza della qualifica di operatore del sistema della sua coimputata.
Secondo la difesa i giudici avevano errato poiché non avevano considerato che il rapporto di lavoro tra la concorrente e la parte offesa in forza del quale la prima aveva accesso alle password in realtà rientrava tra le circostanze inerenti la persona del colpevole e tra quelle che concernono i motivi a delinquere D.L. 13 maggio 1991, n. 152, ex art. 7, comma 1, poichè era proprio tale situazione che aveva mosso la stessa ad agire.
La Corte di Cassazione, richiamando un proprio precedente indirizzo ha ribadito che "in tema di circostanze, è estendibile ai concorrenti che siano a conoscenza o ignorino per colpa tale qualità, la circostanza aggravante dell'abuso di prestazione d'opera di cui all'art. 61 c.p., n. 11, non rientrando la stessa tra quelle circostanze soggettive da valutarsi soltanto con riguardo alla persona cui si riferiscono. "
In conseguenza di tale statuizione, ha dichiarato inammissibili i ricorsi.
Tutti gli articoli pubblicati in questo portale possono essere riprodotti, in tutto o in parte, solo a condizione che sia indicata la fonte e sia, in ogni caso, riprodotto il link dell'articolo.
Sono un giovane avvocato presso il foro di Siena.
Mi sono laureata presso l'Università degli Studi di Siena nel 2015 in diritto penale amministrativo e responsabilità degli enti giuridici (d.lgs. 231/2001).
Presso lo stesso Ateneo ho conseguito il diploma presso la scuola di specializzazone per le professioni legali nell'estate del 2017.
La mia passione per i viaggi e per la tutela dei diritti, mi ha portato più volte in Africa al seguito di progetti di cooperazione internazione insiema alla mia famiglia.
Amo leggere, studiare e mi interesso di tutto ciò che può essere chiamato cultura a partire da quella classica fino alle tematiche di maggior attualità.