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"Miei cari Matteo e Gigi, non uccidete il diritto e ascoltate Giovanni Canzio, e tu che delusione Giulia, dall'atomica alla ragion di partito..."

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 I due. 

Sono Salvini e Di Maio.
Non sono laureati in legge né credo conoscano la procedura penale ma ci stanno complicando la vita. La vita nostra, di penalisti, di cittadini, di imputati (mi tocco i coglioni).
Hanno deciso di abolire la prescrizione ma l'eccidio anticostituzionale – sia chiaro - si consumerà a partire dal 2020.
Un po' come dire ti ammazzo ma comincio a farlo quando mi sentirò un po' più in forze, più rimpannucciato, ora son stanco.
Dicono che il loro sia un governo rivoluzionario.
Lo dicono loro, in effetti. Anche Robespierre lo sosteneva.
Poi è finito come è finito (absit iniuria verbis, naturalmente).
Per mitigare l'effetto dello slittamento, sostengono che ci sarà una legge delega con cui riformare il processo penale.
E dentro tale riforma affogare la prescrizione.
Una volta per tutte.
Cosa volete che sia la prescrizione.
Una causa di estinzione del reato, tutto lì, una garanzia specifica a tutela di tutti, degli imputati e dei difensori.
Ridotta così, a una specie di baluardo dei corrotti.
Ora. Fatemi capire.
Voi due, il padano che sa tutto e l'abatino campano.
Cancellate la prescrizione, ne posticipate il funerale, e per metterci una pezza dite che varerete in un anno una legge di riforma del processo penale per amalgamarne la perdita con il codice di procedura penale.
In un anno verrà quindi riformato il processo penale ?
Ma dove siamo, su scherzi a parte ? Ma cazzo, ma la vogliamo finire di pronunciare sfondoni simili (con la sicumera di Salvini, oltretutto, tipica di chi è digiuno del diritto) ?
Come si può pensare ad una cosa simile, ad un intervento così massivo e delicato come attuabile in un anno e basta?
Ma chi siete, gli X Men, gli Avengers, i Vendicatori ? Si può sapere quale comitato scientifico e legislativo vi ha promesso un rifacimento del genere, con una tempistica da artigiani della Salaria ?
Sappiamo tutti che la cancellazione della prescrizione è l'idea dominante di Piercamillo Davigo e di tutta quella magistratura arresasi ai diktat di quest'uomo.
Il brutto è che anche i Cinque Stelle ne seguono le impennate in modo acritico, perinde ac cadaver, come era il motto di cieca obbedienza dei Gesuiti, i quali erano colti e avevano anche il vizio fisiologico di pensare sottile (come Davigo).
Giovanni Canzio, Primo Presidente della Corte di Cassazione, sostiene che la prescrizione non sia il vero problema delle lungaggini processuali.
Per accorciare i tempi, propone di circoscrivere la durata di ogni fase delle indagini preliminari (il vero moltiplicatore del tempo), potenziare i poteri dei gip, irrobustire di molto i riti alternativi e rinsaldare il rapporto con l'avvocatura.(vorrei dirgli, Presidente, magari anche dividere gli inquirenti dai giudicanti).
Si è reso conto cioè che il problema non è la prescrizione dei reati – se i tempi si allungano – ma la autonoma durata dei processi.
La prescrizione è il risultato della durata di questi ultimi, non ne è l'origine o il fomite.
Se ne sarebbe accorto anche un bambino.
Quello che mi stupisce e mi indigna è il comportamento della Lega.
Dentro le sue fila milita la Buongiorno, un avvocato penalista da sempre vista in trincea, con i capelli al vento, mentre brandisce il codice di procedura penale come una cotta d'acciaio contro le malefatte dei pubblici ministeri di mezza Italia.
Quando il Ministro Bonafede è uscito con l'abolizione della prescrizione lo aveva bollato come il portatore di una bomba atomica nel processo penale.
Dopo qualche giorno, si sono messi d'accordo in 15 minuti – così ha dichiarato il Ministro – disinnescando l'ordigno nucleare e varando la prescrizione ad orologeria.
Pazzesco.
Un avvocato come la Buongiorno non può farci digerire un monstrum del genere come se fosse consentaneo allo spirito del contratto diabolico stretto tra leghisti e pentastellati.
Mi sforzo di capirlo ma proprio non ci riesco.
La politica è l'arte dell'impossibile e dell'assurdo ma se si miscela con la giustizia non si dovrebbe mai abbandonare la propria veste.
Che è quella di un avvocato.
Non so voi cosa ne pensiate ma a me la cosa fa parecchio incazzare.

 

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