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"Il Governo riformi Casse professionisti". Perconti ed altri, ecco cosa sta accadendo dopo la "marcia dei 100mila"

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Il 28 marzo si è svolta la manifestazione che ha visto unite le proteste degli Avvocati contro la GS INPS e contro Cassa Forense, di cui abbiamo parlato più tecnicamente nell'articolo del 23 marzo: 

https://www.avvocatirandogurrieri.it/leggi-e-diritto/28-marzo-ilaria-gadaleta-marcia-su-roma-migliaia-di-avvocati-contro-gs-inps-e-cassa-forense?fbclid=IwAR0CVuZ72CD4hI6gau-gZpE9D4hKfI5ig3Rdf5-uS_dZtxfjdwsQ5jZ7tcc

Circa 300 Colleghi hanno riempito la piazza e sappiamo che per una manifestazione di Avvocati non organizzata dalle istituzioni forensi è un record. I Colleghi provenivano da tutti i fori d' Italia: Palermo, Avellino, Napoli, Bari, Firenze, Nola, Velletri, Santa Maria CV, Frosinone, Lecce, Cassino, Prato, Napoli Nord, Bergamo, Milano, Latina, Teramo, Barcellona P.G., Foggia, Parma, Modena, Brindisi, Lanciano, Torre Annunziata, Taranto, Ancona, Salerno.

Gli unici rappresentanti delle Istituzioni forensi presenti alla manifestazione sono stati i Consiglieri COA Napoli Avv. Carmine Foreste, Avv. Giacomo Iacomino e Avv. Armando Rossi, quest'ultimo particolarmente impegnato da tempo sul fronte previdenziale degli Avvocati , sia in qualità di membro OCF, appoggiando le richieste degli iscritti alla GS Inps, che durante la sua esperienza di Presidente del COA di Napoli, deliberando il 31.01.2017 il sostegno alla protesta contro i contributi di Cassa Forense non proporzionali al reddito.

Durante la manifestazione alcuni Onorevoli sono scesi in piazza. Ecco il resoconto dell' Avv. Ilaria Gadaleta , leader della cosiddetta "operazione Minerva" , contrapposta alla operazione Poseidone INPS:

"Quella del 28 è stata una esperienza stupenda. Mai fino ad allora ho potuto vedere tante persone, colleghi, mobilitarsi da ogni dove (anche i luoghi più remoti dell'Italia) per esserci. Uniti, poi, ad altri professionisti, legati dall'unico destino della Operazione Poseidone, consapevoli che, come accade nel resto del mondo, il ruolo dell'avvocato è schierarsi senza se e senza ma a favore dei più "deboli". Lo dico senza tema di smenita: in molti hanno auspicato l'insuccesso. Ma evidentemente vale ancora il vecchio detto "la fortuna aiuta gli audaci". Eravamo nella cd piazza del Senato, e poco dopo è arrivato il Sen. Iannone che qualche giorno prima aveva effettuato una interrogazione. Poi siamo stati "chiamati" a Montecitorio, e lì si è fermata con noi l'On.le Serracchiani. E poi il Sen. Paragone. E abbiamo appreso che di lì a ore anche l'On.le Prestigiacomo avrebbe sollecitato il Parlamento sulla questione (cosa che è avvenuta). Sempre quel giorno, attraverso l'avv. Luca Fiore, abbiamo incontrato l'On.le Manzo, Presidente della Bicamerale Previdenza, che a breve ci convocherà per una audizione. Non voglio creare aspettative, ma nutro grande speranza che si arrivi presto ad una soluzione. Tutti, chi più e chi meno, ci stiamo rimettendo pezzi di vita e di salute."

E' di questi giorni anche l'interrogazione parlamentare dell'On. Perconti, membro della Commissione Lavoro alla Camera, da tempo impegnato ad ascoltare le istanze degli iscritti, come ci racconta l' ​Avv. Francesca Ruggeri del Foro di Frosinone ​​​​, uno dei "colonnelli" di Ilaria :

"A seguito dell' incontro con l' On. Filippo Perconti, avvenuto in data 23 settembre scorso a Roma, in cui ho rappresentato tutte le difficolta e i disagi della nostra categoria per essere stati oggetto di una iscrizione illegittima alla GS INPS, il deputato si è impegnato a portare avanti nelle sedi parlamentari le nostre istanze. Durante questi mesi insieme alla Collega Gadaleta abbiamo richiesto che venga portato all' attenzione di tutte le forze politiche una proposta contenente misure volte alla definizione di tale vicenda. In particolare, i temi avanzati sono l'invito all' INPS ad annullare in autotutela le azioni di riscossione e di invio avvisi di addebito, effettuare una ricognizione e verifica di concerto con l'Istituto di tutti i debiti a riscuotersi,accertando quelli realmente dovuti o prescritti, realizzare un' analisi dei costi benefici dell'operazione Poseidone, valutando entrate e uscite, al fine di evitare ulteriore spreco di denaro pubblico e, in conseguenza di ciò, aprire in tavolo di concertazione tra i soggetti direttamente coinvolti, al fine di risolvere la questione e, non da ultimo, promuovere all'organo legislativo una proposta di legge integrativa all'art. 18 l.111/11 , risolutiva di tutte le controversie sul regime di applicazione GS."

Ecco il testo integrale dell'interrogazione a risposta in Commissione di PERCONTI:

"— Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che: attualmente gli enti privati che gestiscono la previdenza (anche complementare) e l'assistenza dei liberi professionisti, ovvero le cosiddette Casse previdenziali private, regolate in primis dal decreto legislativo 30 giugno 1994, n. 509, e successivamente dal decreto legislativo 10 febbraio 1996, n. 103, ammontano a circa una ventina e le stesse – secondo quanto riferito nell'« VIII Rapporto dell'Associazione degli Enti di Previdenza Privati (ADEPP) sulla previdenza privata relativo all'anno 2018 » – rappresentano oltre un milione e mezzo di professionisti, ovvero « una realtà complessa (...), che coniuga l'autonomia privata degli Enti stessi con la funzione pubblica esercitata »; tutte le Casse hanno una propria autonomia normativa, gestionale, finanziaria e contabile, sebbene sotto la stretta vigilanza dei Ministeri competenti, in modo da declinare le misure previdenziali da erogare secondo le caratteristiche proprie della professione e della platea demografica degli iscritti. Molte Casse, inoltre, erogano anche trattamenti aggiuntivi rispetto alle prestazioni per la vecchiaia, l'invalidità e i superstiti, come trattamenti per la maternità, trattamenti specifici in favore dei familiari degli iscritti alle Casse e/o trattamenti assistenziali o aggiuntivi secondo il regolamento attuativo della gestione; la riforma pensionistica del 2011 ha ribadito l'autonomia delle Casse e, nel contempo, l'obiettivo di assicurarne l'equilibrio finanziario delle gestioni; nonostante il legislatore abbia previsto a fronte dell'autonomia degli enti previdenziali privati numerosi strumenti di vigilanza e controllo, al fine di garantire gli interessi costituzionalmente tutelati dei relativi iscritti, non pochi sono stati in questi anni gli scandali e le relative vicende giudiziarie che hanno colpito i vertici delle suddette Casse, e messo a repentaglio la serenità dei lavoratori ignari; si fa da ultimo riferimento a quanto riportato a mezzo stampa il 19 febbraio 2019: l'arresto per corruzione dei vertici dell'Enpapi (Ente nazionale previdenza e assistenza della professione infermieristica). In particolare « la Guardia di finanza ha arrestato 5 persone: il presidente e il direttore generale dell'Ente, un imprenditore, un avvocato e un commercialista. Questi ultimi avrebbero pagato ai vertici dell'Ente numerose tangenti in cambio dei vantaggi economici goduti sotto forma di incarichi di consulenza conferiti loro dalle società di gestione dei fondi ove l'Ente previdenziale ha investito, incarichi che hanno fruttato compensi professionali per circa 50 milioni dal 2012 »; gli enti in questione, nonostante la natura privatistica, costituiscono un tassello importante del sistema previdenziale italiano, volto al perseguimento di un interesse pubblico, riconducibile all'articolo 38 della Costituzione, in quanto, esattamente come per l'Inps, riscuotono e gestiscono i contributi dei propri iscritti, utili a fornire a questi non solo prestazioni previdenziali ma anche di sostegno al reddito. Infatti, i contributi degli iscritti sono innanzitutto finalizzati al pagamento delle prestazioni pensionistiche, e precise « regole » vincolano le Casse anche nella gestione di tali investimenti e delle risorse a loro destinate –: se il Ministro interrogato sia a conoscenza di quanto sopra esposto; quali iniziative di competenza intenda intraprendere il Ministro interrogato al fine di rendere maggiormente efficiente il sistema di vigilanza sulle Casse di cui in premessa; se il Ministro interrogato intenda adottare iniziative per avviare un piano di riforma del settore, così come proposto nella relazione presentata il 24 maggio 2017, dalla Commissione parlamentare di controllo sulle attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale. (5-01801)"

https://aic.camera.it/aic/scheda.html?numero=5/01801&ramo=CAMERA&leg=18

L' On. Perconti ha dunque sollevato alcune questioni molto importanti che riguardano la tutela previdenziale di un milione e mezzo di professionisti (tra i quali 242.000 Avvocati), chiedendo al Ministro del Lavoro di avviare un piano di RIFORMA del settore, affinché sia resa più incisiva ed efficace la vigilanza, siano osservati rigorosamente gli obblighi di trasparenza (ricordiamo che il patrimonio delle Casse è di 85 miliardi, di cui ​​12 miliardi di Cassa Forense quasi tutti investiti) e sia rispettata la funzione pubblica delle Casse. Difatti, sotto tale ultimo profilo, l'art. 38 co. 1 della Costituzione tutela tutti i lavoratori, quindi non solo i subordinati, ma anche gli autonomi e i professionisti e l'iscrizione obbligatoria in via esclusiva a Cassa Forense la inserisce tra quegli "istituti od organi" ex art. 38 co. 2, a cui lo Stato affida il compito di garantire l'assistenza e la previdenza di tutti i lavoratori iscritti (art. 2 Statuto CF). 

Tale "Riforma del settore" delinea tutti i principi di quel Manifesto di Riforma che ho studiato con l' ex Presidente di Cassa Forense Avv. Paolo Rosa ed illustrato in vari Convegni: trasparenza controllo limiti e vigilanza sugli investimenti (da tempo sollecitiamo la pubblicazione del regolamento investimenti), previdenza di primo pilastro uguale per tutti, tutele piene ex art. 38, funzione pubblica delle Casse "private", proporzionalità e sostenibilità della contribuzione, gestione dei crediti e riduzione del contenzioso. 

La tutela previdenziale passa, dunque, anche dalla verifica dei crediti a bilancio (in avanzo di esercizio Cassa indica un miliardo di crediti verso gli iscritti, ma 552 milioni sono pendenti a ruolo e 12 milioni in contenzioso, contestando soprattutto l'imposizione di un contributo fisso non proporzionale al reddito, quindi difficilmente esigibile) ed, altresì, dalla certezza delle controprestazioni assistenziali e pensionistiche (in Cassa il rapporto tra contributi versati e pensioni percepite è mediamente di 1 a 4 !), posto che tali oneri ricadrebbero sullo Stato, soprattutto se le Casse continueranno ad opporsi al cd "saldo e stralcio", e ciò inspiegabilmente, visto che la ​​rottamazione dei ruoli è stata già accolta in precedenza , con vantaggi anche per l'ente stesso ​​​​(bilancio 2017, pag 22).

Tutte queste istanze, proposte ed osservazioni relative alla questione previdenziale degli Avvocati (sia Inps che Cassa) verranno rappresentate da me e dalle Colleghe Ilaria Gadaleta e Francesca Ruggeri anche alla Presidente della Commissione Lavoro e Previdenza, la Senatrice Nunzia Catalfo, resasi disponibile ad incontrarci nei prossimi giorni.

Ormai si è attivato un meccanismo inarrestabile ed il grande sacrificio personale e professionale di tutti noi impegnati a tutelare i nostri diritti fondamentali si auspica possa essere ripagato da importanti risultati.

 

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