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Dalle 8:30 di questa mattina è riunita, nella propria sede al Senato della Repubblica, la giunta per le autorizzazioni a procedere di Palazzo Madama, chiamata a prospettare una corretta soluzione circa l'accoglimento o meno della richiesta del tribunale dei ministri di Catania, di processare il ministro dell'Interno Matteo Salvini per i fatti della fine della scorsa estate della Diciotti, in relazione ai quali I magistrati hanno prospettato la possibile sussistenza del reato di sequestro aggravato, punibile con la reclusione fino a 15 anni di carcere, con una ordinanza di 52 pagine, che torniamo ad allegare, con cui è stata disattesa la richiesta di archiviazione proveniente dal procuratore capo della Repubblica di Catania, secondo il quale nessun reato poteva essere ascritto al ministro.
La seduta odierna, che fa seguito a quella precedente del 30 gennaio, è destinata ad assumere alcuni documenti tra i quali la memoria dello stesso ministro incolpato e la difesa prodotta dal Presidente del Consiglio dei Ministri Conte, che ha dichiarato, né riportiamo un ampio stralcio, di condividere appieno, in quanto decisione di tutto il governo, l'operato del suo ministro.
La giunta nella giornata di oggi acquisirà pertanto questi documenti, disponendo un rinvio ad una data che, presumibilmente, potrebbe collocarsi entro i prossimi 15 giorni, in modo da dare la possibilità al presidente e ai componenti della commissione di poter assumere decisioni che, probabilmente, potrebbero sortire anche conseguenze politiche. Ma ecco il passaggio più importante della memoria del premier.
"Sento il dovere di precisare che le determinazioni assunte in quell'occasione dal ministro dell'Interno sono riconducibile a una linea politica sull'immigrazione che ho condiviso nella mia qualità di presidente nel Consiglio con i ministri competenti, in coerenza con il programma di governo" ha scritto il presidente del Consiglio nella sua memoria. "Le azioni poste in essere dal ministro dell'Interno si pongono in attuazione di un indirizzo politico-internazionale, che il Governo da me presieduto, ha sempre coerentemente condiviso fin dal suo insediamento. Di questo indirizzo, così come della politica generale del Governo, non posso non ritenermi responsabile, ai sensi dell'articolo 95 della Costituzione" .
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