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Lei è Maryna Ovsyannikova, una giornalista russa. Poco fa ha fatto qualcosa di straordinario, che non ha precedenti nella storia dell'informazione gestita dal Cremlino.
È apparsa alle spalle della conduttrice del TG Ekaterina Andreeva urlando a squarciacola "Fermate la guerra! No alla guerra" e, per essere più chiara, ha mostrato un cartello con scritto "Non credete alla propaganda, qui vi mentono".
Il tutto non nel corso di un programmino di una TV locale ma di Vremya, il più importante telegiornale della Russia, trasmesso sul Primo Canale! Una cosa incredibile, inenarrabile.
L'hanno bloccata, immobilizzata e arrestata, ma quando ormai le immagini - e quelle parole pesanti come pietre e taglienti più che una spada affilata - erano arrivate nelle case di decine di milioni di Russi. Mostrando urbi et orbi la solitudine di un potere dispotico.
Sì, grazie a Maryna, tutta la Russia sa, da stasera, che lo Zar non è soltanto un folle criminale, e un lurido bugiardo, ma è nudo, che il suo potere può essere sconfitto, che in prima fila, in trincea, ci sono loro, le Donne Russe. Onore a loro.
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