Lo ha dichiarato, con Sentenza n. 11261 del 31/05/2016, la Prima Sezione Civile della Suprema Corte di Cassazione, affermando che, anche con riferimento alla nuova disciplina introdotta dal d.P.R. n. 327 del 2001, la pronuncia del decreto di espropriazione costituisce una condizione dell´azione per la determinazione della corrispondente indennità, sicché il giudice può esaminare il merito della relativa controversia soltanto se quel provvedimento sia esistente al momento della decisione.
Con tale arresto giurisprudenziale, la Corte Suprema ha richiamato il proprio orientamento e quello delle Sezioni Unite, risalente però alla legislazione precedente il citato Testo Unico, alla cui stregua, se è consentita all´interessato la proposizione dell´azione diretta alla determinazione ope judicis della giusta indennità di esproprio in presenza della sola stima dei tecnici, rimane fermo che l´emissione del decreto di espropriazione deve comunque precedere la decisione della causa.
Nella specie, però, la Corte d´appello non aveva applicato tale principio, accogliendo il ricorso in presenza della sola stima dei tecnici, senza considerare che non era ancora stato emesso il decreto di esproprio.
La Corte di Cassazione ha quindi ribadito il principio, interamente accolto la prima doglianza del ricorrente e cassato la Sentenza impugnata.
Sentenza allegata.
Tutti gli articoli pubblicati in questo portale possono essere riprodotti, in tutto o in parte, solo a condizione che sia indicata la fonte e sia, in ogni caso, riprodotto il link dell'articolo.