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Giuseppe D’Alessandro “Niscemi tra cronaca e storia” Atto secondo

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È in edicola il secondo volume di Giuseppe "Pino" D'Alessandro, "Niscemi tra cronaca e storia". Il secondo dei quattro programmati. E questa è una buona notizia, perché nel precedente volume nella presentazione si parlava di un progetto su Niscemi in soli tre tomi.

Chi conosce Pino D'Alessandro sa del suo metodo di lavoro, rigoroso, puntuale sia per quanto riguarda la ricerca storica, sia quella bibliografica, sia, soprattutto, quella della cronaca.

Per quanti non abbiamo letto il primo volume, si trovano ancora nelle librerie alcune copie. C'eravamo occupati in una nota lo scorso 21 gennaio 2021, che si può recuperare nell'archivio di questo giornale.

Ma l'Autore, questo secondo tomo, lo introduce con una nota esplicative di raccordo tra il primo, dall'Unità d'Italia alla Seconda guerra mondiale, al secondo. E scrive: "In questo secondo volume invece le storie raccontate sono più recenti, con alcuni personaggi ancora in vita e che ricordano gli avvenimenti, costituiti soprattutto da fatti di cronaca, per lo più 'nera', ma non solo".

Il libro si occupa di quarant'anni di vita niscemese, dagli anni Cinquanta agli Anni Ottanta, tenendo d'occhio gli avvenimenti di rilevanza mondiale nazionale e regionale accaduti nello stesso periodo.

Dagli anni Cinquanta vengono messi in evidenza, dopo la fine della Secondo conflitto mondiale, gli accordi internazionali tra stati, "…quasi ad esorcizzare lo spauracchio di un nuovo conflitto.

Fatti importantissimi dalla nascita di accordi comunitari, che apriranno la strada alla Comunità Europea, alla decolonizzazione di vasti continenti dall'Africa all'Asia.

Tantissimi i fatti di grande rilievo politico, pensiamo all'Argentina alla presa del potere di Fidel Castro a Cuba.

 Ma anche alla grandissima tragedia di Marcinelle, in Belgio ove una miniera inghiottì, l'8 agosto 1956, 262 minatori, di cui 136 italiani.

Ma si parla, anche di campionati mondiali di calcio e di un fatto di costume: "Infine il 19 aprile del 1956 si celebra il matrimonio del secolo: la bellissima Grace Kelly convola a nozze col principe Ranieri di Monaco".

Il lettore troverà gli avvenimenti che hanno contrassegnato la vita politica in Italia. E anche quella religiosa. Viene ricordato l'avvento significativo della vita ecclesiale con l'elezione al soglio pontificio di Papa Giovanni XXIII.

Tantissimi i fatti di costume. La dolce vita che imperversa a Roma, ma non solo: la "chiusura delle case chiuse"...!

Gli Anni cinquanta vengono anche contraddistinti dall'arrivo della televisione in Italia, un solo canale in bianco e nero, e le poche trasmissioni che hanno fatto sognare intere generazioni.

Il Festival di San Remo, con i nomi dei cantanti, dei direttori di orchestra, dei presentatori. Lo "Zecchino d'oro", "Carosello" e "Lascia o raddoppia?", che ha visto grande protagonista il niscemese "Gino" Giorgio Floridia (1921-1978).

"Il 1956 vede poi affacciarsi alla ribalta un niscemese ormai dimenticato: si chiamava Gino Floridia e di professione faceva il falegname. Parteciperà alla fortunata trasmissione televisiva 'Lascia o raddoppia?' che ne farà un mito" [… "Vinse cinque milioni dell'epoca (oltre settantamila euro) e l'indomani in corso Sempione ritirò i gettoni d'oro e dopo i flash dei fotografi – racconta il Corriere – si infilò in un'auto nera e se ne andò un po' triste per la fine dell'avventura. A Niscemi l'aspettava una festa con la banda musicale e i mortaretti. 'Quasi come quella della Madonna' commentò qualcuno…"].

 Ma il libro si occupa anche di teatro, di letteratura, di cinema, di moda…! Uno spaccato culturale che ci richiama alla memoria attori, registi, scrittori, poeti, stilisti che hanno arricchito la storia del nostro Paese.

Seguono 35 pagine ricchissime di avvenimenti, di politica cittadina, di amministratori, di personaggi, di fatti sociali, umani, di sport e di cronaca nera.

"L'arrivo del 1950 trovò la città di Niscemi in condizioni di sviluppo alquanto precarie: le rovine della Guerra, i morti per la battaglia di Gela e le ristrettezze dovute alla penuria di generi alimentari erano a malapena lenite dagli aiuti del Piano Marshall. A tutto questo si aggiungeva lo stato di povertà endemico peraltro comune a tutti i paesi della Sicilia. Riprendeva inesorabilmente l'ondata di migrazione, sia verso il Nord Italia che verso l'estero".

Ed era questo l'humus naturale dove trovavano linfa vitale le organizzazioni malavitose che a Niscemi vantavano presenze ben radicate.

Ma non solo mafia, per amor del cielo.

In politica cominceremo a famigliarizzare con amministratori di professioni artigianali, contadini, frutto di elezioni democratiche e non imposti dall'antico regime.

Nomi e cognomi degli amministratori, delle loro vicende pubbliche e private, delle loro malefatte, tante, e dei loro meriti, pochini, li troviamo, in queste pagine stimolando la nostra conoscenza e le nostre riflessioni.

Lo schema del racconto è identico per i restanti tre capitoli.

Il lettore può soddisfare le sue curiosità, toccare con mano l'impegno, o il disimpegno, dei nostri amministratori comunali. Le loro scelte mancate, pensiamo alla vicenda del cinema Gagliani che, nonostante quasi tutti i soldi li mettesse la Regione il nostro consiglio comunale votò contro l'acquisto.

Troverà tutte le notizie necessarie a farsi un'idea degli omicidi eccellenti, e meno eccellenti, avvenuti a Niscemi nei quarant'anni analizzati dall'Autore.

Un preludio alle faide pericolosissime tra Mafia e Stidda degli Anni Novanta. Ma dobbiamo attendere il prossimo volume.

 

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