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Negli ultimi tempi la Città di Niscemi ha ripreso ad indagare la storia cittadina, dopo gli autori canonici, da Rosario Disca ad Angelo Marsiano, da Emanuele Conti a Girolamo Arcadipane. Che hanno lasciato testi, libri, saggi frutto di ricerche puntuali. Autori, oramai, purtroppo, scomparsi.
Ma bisogna riconoscere che, ultimamente, le poche "nuove leve" che affrontano temi storici lo hanno fatto con professionalità ricorrendo, oltre ai testi "già pubblicati", a usare le nuove tecnologie informatiche nelle loro ricerche. E non deve creare scandalo se, in qualche occasione, alcune precisazioni su determinati fatti, differiscono dal già "narrato". Ma a più riprese, abbiamo potuto leggere, negli ultimi decenni, anche una voluminosa ricerca, non edita, ma dignitosamente stampata, del dott. Pino Rizzo che, prima o dopo, ne siamo certi, ci darà una pubblicazione di largo respiro.
Giuseppe D'Alessandro, tra le "nuove leve", con Gaetano Vicari, il compianto direttore Salvatore Buscemi, Giuseppe Spinello Benintende, e qualche altro, è scuramente un autore prolifico avendo all'attivo sette pubblicazioni, di cui quattro saggi giuridici, due su personaggi niscemesi, e cinque pronte per essere stampate.
E' fresco di stampa il suo "Niscemi tra cronaca e storia. Dall'Unità d'Italia alla fine della Seconda Guerra Mondiale". E' il primo volume, sui tre programmati, affronta il periodo che va dall'Unità d'Italia alla fine dell'Ottocento. Gli altri due volumi si occuperanno degli Anni cinquanta fino ai primi vent'anni di questo nostro secolo.
E' un libro che affronta le dinamiche, gli eventi, i personaggi, le cause e gli effetti di tutto ciò che si è verificato nel nostro territorio. Ma, ed è una novità, ci sembra interessante, la contestualizzazione dei "fatti niscemesi" con uno "sguardo" su ciò che, contemporaneamente succede altrove: in Sicilia, in Italia, nel Mondo.
Un libro che narra una "piccola storia" dentro una "grande storia", che vede protagonisti anche gente umile, contadini, artigiani che forti della loro memoria ci lasciano testimonianze interessanti e, in più di un'occasione, servono a completare avvenimenti non sempre chiariti. O, quanto meno, non chiariti fino in fondo.
Il libro inizia con una Prefazione e una Introduzione, dello stesso Autore che, con molto scrupolo, dà alcune indicazioni di lettura.
"Per questo lavoro ci si avvarrà pure degli archivi dei principali giornali e agenzie di stampa italiani, nonché della memoria di qualche persona anziana ancora viva, che magari ricorda i racconti dei suoi avi: si tratta di una singolare 'banca dati', forse priva del carattere della scientificità, ma che va salvata a tutti i costi se si vuole ricordare che ciò che siamo stati e cosa è successo in questo nostro paese".
Il libro ci ha colpito, per una narrazione fluida, rigorosa, dal ritmo intenso, senza voler dare la sensazione di un testo storico dal taglio "classico". Ma pur sempre rimane un libro, che cronologicamente, ci fornisce informazioni e dati che, altrimenti, sarebbero andati persi, come si fa osservare l'Autore.
Seguono 4 capitoli.
Il primo si occupa del periodo dell'Unità d'Italia alla fine dell'Ottocento.
Quarant'anni ricchi di tutta una serie di avvenimenti, complessi e dolorosi, che ci presentano un Meridione, una Sicilia, una Niscemi sommersi da povertà, da epidemie, di soprusi.
"Problemi enormi si affacciavano all'orizzonte: bisognava unificare i codici, i bilanci, le forze armate, la burocrazia. E poi c'era il problema dell'analfabetismo. E soprattutto il divario mai colmato tra Nord e Sud: nel Meridione la percentuale di chi non sapeva né leggere né scrivere raggiungeva il 90%".
E bisogna attendere il 1877, legge Coppino, che imponeva l'obbligatorietà scolastica.
Il 1848 passerà alla storia europea come l'anno della Rivoluzione, anche se non ebbe effetti immediati, ma comunque ha segnato un punto importantissimo per cambiamenti epocali.
In Lombardia abbiamo le "Cinque Giornate di Milano". Mentre a Palermo sarà il niscemese Tommaso Masaracchio che "… il 17 gennaio 1848, nel quartiere della Fiera Vecchia, salito su un tavolo pronuncia un discorso incendiario davanti alla folla insorta e per primo spara contro i soldati borbonici", il segnale dell'inizio della Rivoluzione.
Masaracchio si rifugia a Malta, assieme ad altri cospiratori. Ma rientra a Niscemi nel 1860 e dà vita ad un Comitato Rivoluzionario clandestino, in attesa dell'arrivo di Garibaldi in Sicilia.
Nel Meridione imperversava il brigantaggio, mentre a Niscemi abbiamo la banda Parachiazza che, oltre a terrorizzare i Niscemesi, non disdegnava scorribande anche nei territori vicini portando morte, stupri, rapine …!
A Niscemi, nel 1864, un figlio del capobanda, non esita nella pubblica Piazza ad uccidere il sindaco Salvatore Masaracchio, fratello di Tommaso.
Di questo episodio se n'era occupato anche il canonico Disca. Ma D'Alessandro, avendo letto i documenti del processo, ne dà una ricostruzione esauriente e più attendibile, sia nelle modalità, sia nell'individuazione del luogo dell'omicidio.
La banda viene sgominata. Di tutti gli imputati, il libro dà l'elenco completo dei nominativi e le relative pene.
"Morta una banda se ne fa un'altra", scrive l'Autore che ci informa di un certo Alfonso Moranda, che si mette a disposizione di un gruppo di politici, organizzando una nuova banda.
Non bisogna pensare che la nostra Comunità debba essere ricordata solo per presenza di malfattori. Tutt'altro.
Certo bisogna avere uno sguardo di lunga durata, ma piano piano tante cose cambiamo.
A fatica, con molte difficoltà, si cominciano ad organizzare le scuole. E , dopo i primi passi i nostri antenati cominciano ad istruirsi.
Dal 1891 al 1894, a Niscemi nascono "I fasci dei lavoratori", il 5 settembre 1891. I secondi in tutta la Sicilia.
Il secondo capitolo affronta il periodo che va dal 1900 alla fine della prima guerra mondiale.
Sul piano politico viene concesso il diritto di voto ai cittadini di sesso maschile. Per le donne, dobbiamo attendere la fine della seconda guerra mondiale..
E troviamo un'interessante analisi dei fatti salienti di un secolo che fa nascere moltissime speranze, affidate ad: "… una notevole crescita economica e sociale che coincise sul piano internazionale con la cosiddetta Belle Epoque. Fu un periodo in cui le invenzioni e i progressi della tecnica e della scienza non trovarono paragoni con le epoche passate".
Vengono elencate tutte le novità: dalle nuove correnti artistiche, ai nuovi mezzi di comunicazione; da viaggi transoceanici alla grandiosa Esposizione Universale di Parigi.
A Niscemi nascono le cooperative, la Cassa Agraria Santa Maria del Bosco, la Banca Federale del Lavoro, la Cooperativa Agricola Popolare, la Società Coltivatori Agrari di Niscemi.
Ma troviamo anche il Ricovero di mendicità per quelle perone bisognose. Che non erano poche.
Il terzo capitolo affronta gli anni che vanno dalla fine del primo al secondo dopo guerra, con un "Inquadramento storico" di respiro internazionale, oltre che nazionale.
Dalla nascita del fascismo all'antifascismo dei niscemesi, dalla Spagnola all'encomiabile impegno del dott. Salvatore Ragusa.
Mentre il quarto capitolo ci dà un affresco della Niscemi della fine della Seconda guerra mondiale con lo sbarco degli Alleati, l'ospitalità dei profughi, con la banda di "canaluni", con l'indipendentismo, con la battaglia sul monte San Mauro …!
Ma rinascono le cooperative e i Partiti riprendono ad organizzarsi.
Il resto nei prossimi volumi.
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Rosario Antonio Rizzo
Dopo il conseguimento del diploma di insegnante di scuola elementare all’Istituto magistrale “Giuseppe Mazzini” di Vittoria, 1962, si reca in Svizzera, dove insegna, dal 1964 al 1975, in una scuola elementare del Canton Ticino.
Dal 1975 al 1999 insegna in una scuola media, sempre nel Canton Ticino e, in corso di insegnamento dal 1975 al 1977 presso l’Università di Pavia, acquisisce un titolo svizzero, “Maestro di scuola maggiore” per l’insegnamento alla scuola media. Vive tra Niscemi e il Canton Ticino. Ha collaborato a: “Libera Stampa”, quotidiano del Partito socialista ticinese; “Verifiche” bimensile ticinese di scuola cultura e società”; “Avvenire dei lavoratori”; “Storia della Svizzera per l’emigrazione”“Edilizia svizzera”. In Italia: “Critica sociale”; “Avanti”; Annali” del Centro Studi Feliciano Rossitto; “Pagine del Sud”; “Colapesce”; “Archivio Nisseno”.