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Francesco dall'Ambasciatore russo: "Fermate la guerra, rende il nostro mondo peggiore"

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 Papa Francesco ci ha abituati, in questi anni, a improvvisazioni dettate dal cuore, ma ieri ha fatto qualcosa di straordinario. Ha disdetto tutti gli impegni della sua agenda udienza compresa, e a bordo della 500 bianca, è andato dall'Ambasciatore russo, Aleksander Avdeev, per perorare la pace e chiedere lo stop ai bombardamenti in Ucraina. Francesco non ha incaricato un funzionario vaticano di contattare l'ambasciata per chiedere all'Ambasciatore di recarsi per consultazioni in segreteria di Stato, come avrebbero fatto altri, no. Si è rivestito di umiltà, non ha badato alle forme, è andato lui.

 Poi ha scritto su Twitter, in russo, ucraino e inglese: "Ogni guerra rende il nostro mondo peggiore di quanto fosse prima, la guerra è il fallimento della politica e dell'umanità, e una vergognosa capitolazione e una devastante sconfitta di fronte alle forze del male". Con un hashtag #PrayTogether #Ukraine.

In mattinata, una decisione che parla più di mille discorsi. Ha fatto sapere che non si sarebbe recato a Firenze per un convegno su Giorgio La Pira, padre Costituente e sindaco "Santo". Ufficialmente per una gonalgia ma, secondo voci attribuite al suo staff, per la presenza dell'ex ministro Minniti, presidente Med-Or di di Leonardo, tra le più grandi produttrici di armi al mondo. 

 Se servisse, salirebbe sul primo aereo per Mosca per andare a bussare alla porta del Cremlino, e se ancora non bastasse, non esiterebbe ad andarsene anche a Kiev, luogo della strage degli innocenti. Papa Francesco è un Grande.

 

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