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Arriverà mai il bonus di 1000 euro per il mese di maggio? E se mai arriverà sarà ristretta la platea dei beneficiari? o l'ammontare sarà riportato ai 600 euro come per i mesi di marzo e aprile?
Sono questi i dubbi che si sono posti circa 500 mila professionisti tra avvocati, ingegneri, geometri, architetti, ragionieri e commercialisti e tutti quei lavoratori autonomi iscritti nelle c.d. Casse Previdenziali Private che, secondo le disposizioni emanate e vigenti, avrebbero diritto all'erogazione del bonus.
Quali sono i motivi del ritardo? Da più voci sembra che il motivo principale sia da attribuire alla insufficienza dei fondi stanziati, infatti per il bonus-aprile, sono già stati spesi 300 milioni dei 650 disponibili. Sarebbe impossibile pertanto con i fondi rimanenti (350 milioni circa) soddisfare l'intera platea dei beneficiari aumentando da 600 a 1000 euro il valore del bonus. Dal punto di vista formale, così come è stato per i precedenti bonus di marzo ed aprile, si è ancora in attesa della pubblicazione del decreto interministeriale che il Ministro del Lavoro e dell'Economia devono predisporre ove saranno indicate le modalità e i requisiti per l'individuazione dei beneficiari.
Salvo sorprese dell'ultima ora, gli interessati per potere ottenere il bonus di mille euro dovranno presentare un'autocertificazione attestante oltre il possesso dei requisiti già previsti per il contributo di marzo e aprile (Reddito professionale non superiore ai 35mila euro nel 2018; Reddito professionale compreso fra i 35mila e i 50mila euro nel 2018 con riduzione dei compensi del 33% nel periodo di riferimento del bonus), dovranno autocertificare una perdita del reddito nel secondo bimestre 2020 pari al 33%, rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.Il reddito in questo caso dovrà essere individuato secondo il principio di cassa come differenza tra i ricavi e i compensi percepiti e le spese effettivamente sostenute nel periodo interessato e nell'esercizio dell'attività, comprese le eventuali quote di ammortamento.
Nessuna indiscrezione è trapelata dalle stanze del Ministero del Lavoro pare che i due ministri interessati Catalfo e Gualtieri, siano impegnati a trovare l'equilibrata soluzione che possa venire incontro alle aspettative dei numerosi professionisti iscritte alle varie Casse Private. Il Governo potrebbe decidere di ricorrere al decreto interministeriale per aumentare i fondi, oppure potrebbe ridurre la platea di beneficiari, soluzione quest'ultima non auspicata dai potenziali beneficiari e tra questi dai circa 150 mila avvocati, che già hanno usufruito dei bonus precedenti.
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L´Avv. Giovanni Di Martino, coordinatore dello Studio insieme all´Avv. Pietro Gurrieri, nel 1986 ha conseguito la laurea in Giurisprudenza presso l´Università degli Studi di Catania. Da oltre 25 anni esercita la professione di avvocato con studio in Niscemi (CL) ed è iscritto all´Albo degli avvocati del Consiglio dell´Ordine di Gela oltre che in quello speciale dei Cassazionisti e in quello delle altre Giurisdizioni Superiori.
Ha ricoperto la carica di amministratore del Comune di Niscemi (CL) e quella di Vice Presidente Nazionale della Associazione "Avviso Pubblico Enti Locali e Regioni per la formazione civile contro le mafie" (2007-2013),
Nel corso della sua carriera professionale ha assunto il patrocinio in favore di numerosi soggetti privati ed enti pubblici sia in sede giudiziaria ed extragiudiziaria, in diverse materie di diritto civile.