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Il suo bisnonno pensava a far la guerra a mezzo mondo, il pronipote, più modestamente, pare accontentarsi di muovere guerra a Zuckerberg e Facebook, rei, secondo lui, di consentire nel più popolare social del mondo, una campagna antifascista ma di non consentire a lui, Caio Giulio Cesare Mussolini, nipote del "Duce" nemmeno di... esistere. Preoccupato per il blocco del suo account, che sia pur momentaneamente stato sospeso da Facebook, probabilmente per i riflessi che ciò potrà avere nella campagna elettorale che lo vedrà candidato alle elezioni europee con la lista Fratelli d'Italia di Giorgia Meloni, il pronipote ha annunciato un'azione legale diretta chiedere a Zuckerberg di risarcirgli ogni danno.
Voglio tranquillizzare tutti - ha spiegato in una nota, che non ha potuto postare su Facebook proprio in quanto il suo profilo è stato bloccato - non farò campagna elettorale con fasci littori, saluti romani e fez. Trovo però inaccettabile che Facebook chiuda il mio profilo personale solo perché il mio cognome è Mussolini. Ieri sono stato bloccato fino al giorno 11 di Aprile, pur non avendo scritto nulla. Dopo una giornata di insulto libero contro la mia persona e la mia famiglia. Se poi la policy di facebook è consentire foto a testa in giù, insulti, minacce di morte e di aggressioni, e al contempo sanzionare una persona solo per il suo cognome, allora siamo messi malissimo. Qui l'unico discriminato sono io. Facebook si comporta come un centro sociale. È inaccettabile. Sto valutando con i miei avvocati se iniziare un'azione legale".
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