Se questo sito ti piace, puoi dircelo così
Sulla possibilità di introdurre la prova a quiz per l'esame diretto al conseguimento dell'abilitazione all'esercizio professionale forense, è intervenuto l'O.C.F. che con la propria delibera del 24 ottobre scorso ha affrontato la questione rivolgendosi al Ministro della Giustizia. Si ricorderà che tale modalità è stata inserita in un apposito disegno di legge già incardinato in Commissione Giustizia.
L'Organismo Congressuale dell'Avvocatura preoccupato dai possibili interventi del Governo e del Parlamento sull'assetto attuale delle prove di esami ha invitato il Ministro "ad intervenire nei confronti del Parlamento e del Governo affinché non assumano improvvide e improvvisate iniziative normative volte a stravolgere la disciplina dell'esame di abilitazione al di fuori di una adeguato e organico intervento di riforma dell'Ordinamento Forense, sulla base delle determinazioni che assumerà il Congresso". Il timore è che sotto la spinta emergenziale imposta per il contrasto alla pandemia, si adottino misure che possano stravolgere la disciplina dell'esame di abilitazione al di fuori di una adeguato e organico intervento di riforma dell'Ordinamento Forense, sulla base delle determinazioni che assumerà il Congresso"
Con tale posizione l'O.C.F. ha espresso il proprio netto rifiuto a possibili modifiche che da parte della politica vengono proposte come l'introduzione della prova a quiz a risposta multipla. A questo punto, viste le forti preoccupazioni per l'esplodere della pandemia, è probabile che le prove scritte fissate per il 15, 16 e 17 dicembre prossimo, possano slittare. Lo si chiede da più parti e sarà il Ministro Bonafede che proprio in questi giorni dovrebbe comunicare notizie certe in merito nel corso delle varie sedute del Parlamento e della stessa Commissione Giustizia.
Si allega il testo integrale della delibera dell'O.C.F.
Tutti gli articoli pubblicati in questo portale possono essere riprodotti, in tutto o in parte, solo a condizione che sia indicata la fonte e sia, in ogni caso, riprodotto il link dell'articolo.
L´Avv. Giovanni Di Martino, coordinatore dello Studio insieme all´Avv. Pietro Gurrieri, nel 1986 ha conseguito la laurea in Giurisprudenza presso l´Università degli Studi di Catania. Da oltre 25 anni esercita la professione di avvocato con studio in Niscemi (CL) ed è iscritto all´Albo degli avvocati del Consiglio dell´Ordine di Gela oltre che in quello speciale dei Cassazionisti e in quello delle altre Giurisdizioni Superiori.
Ha ricoperto la carica di amministratore del Comune di Niscemi (CL) e quella di Vice Presidente Nazionale della Associazione "Avviso Pubblico Enti Locali e Regioni per la formazione civile contro le mafie" (2007-2013),
Nel corso della sua carriera professionale ha assunto il patrocinio in favore di numerosi soggetti privati ed enti pubblici sia in sede giudiziaria ed extragiudiziaria, in diverse materie di diritto civile.