Se questo sito ti piace, puoi dircelo così

Dimensione carattere: +

Don Giuseppe, un cuore lungo 3mila chilometri: "Come avrei potuto lasciarli là?"

FB_IMG_1646132382585

​"Ciò che avete fatto ai più piccoli, l'avete fatto a me". Lui, don Giuseppe, queste parole le ha prese alla lettera. Ha lasciato parrocchia, fedeli e cerimonie, ed è partito, a bordo di un pulmino, chissà mai si potrà arrivare a destinazione tremila chilometri dopo. Da Busto Arsizio alla Polonia, per caricare otto bambini ucraini in fuga, e portarli in Italia, dove troveranno famiglie che daranno loro un tetto, riconsegnandoli ai propri cari dopo la guerra. Ci sarà ancora posto, per ospitare anche una giovane madre con la propria bambina che domani compirà venti giorni. Don Giuseppe e alcuni dei suoi parrocchiani, alcuni di quei bambini li avevano accolti, sono di Chernobyl, la centrale nucleare carica di rifiuti radioattivi attualmente in mano russa.

 I loro genitori hanno chiesto che fossero sottratti ai bombardamenti. Don Giuseppe non ci ha pensato un solo attimo. Non ha chiamato il ministero degli esteri o l'ambasciata, nè un'associazione onlus. Ha fatto un giro di telefonate, ha promosso una sottoscrizione per il carburante, e con altre tre persone è partito, pulmino e auto al seguito. Sono inerpicati in sentieri di guerra, arriveranno stanotte, li porteranno in salvo.

 "Speriamo di riuscire a rispettare la tabella di marcia, ma l'itinerario ha già subito modifiche rispetto a quando siamo partiti. Inizialmente avremmo dovuto recuperarne otto, poi altri due bambini hanno attraversato il confine dall'Ucraina, faremo una piccola deviazione. Non sto facendo nulla di eccezionale. Come avrei potuto lasciarli là con la guerra?"

Che cuore, quello di don Giuseppe, che tutto si è lasciato alle spalle per aiutare i più deboli, i più indifesi. I bambini, le vere vittime di una guerra insensata.

 

Tutti gli articoli pubblicati in questo portale possono essere riprodotti, in tutto o in parte, solo a condizione che sia indicata la fonte e sia, in ogni caso, riprodotto il link dell'articolo.

Nataliya a Anna, due madri sulla frontiera di guer...
"Ucraina in Ue, è il nostro posto"

Cerca nel sito