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Docenti, tutti a scuola ! Formazione è adesso obbligatoria, ecco le novità

Era una delle misure previste nella legge sulla #buonascuola, adesso il M.I.U.R. ha cominciato a mettere nero su bianco con un programma la cui sintesi è stata affidata ad un comunicato stampa pubblicato nel sito istituzionale il 3 ottobre 2016. 
La "formazione in servizio" dei docenti delle Scuole di ogni ordine e grado non sarà più affidata alla responsabilità del personale ma sarà obbligatoria, e dal mancato adempimento potranno conseguire, in capo agli interessati, anche delle sanzioni, anche se questo aspetto non è stato, per il momento, compiutamente esplicitato.
Per rendere più digeribile il giro di vite, il Ministero retto dalla Giannini ha annunciato che saranno messe in campo "più risorse rispetto al passato, una maggiore qualità dei percorsi formativi, nove priorità nazionali di formazione individuate dal Ministero, percorsi personalizzati per ciascun docente". 
Il piano, lanciato dalla Giannini alla presenza di altri relatori, prevede un investimento di 325 milioni di euro per la formazione in servizio degli insegnanti, risorse cui si aggiungono gli 1,1 miliardi della Carta del docente, per un totale di 1,4 miliardi stanziati nel periodo 2016/2019 per l´aggiornamento e lo sviluppo professionale del corpo insegnante. 
I destinatari della misura
Tenuti a seguire il programma saranno tutti i docenti di ruolo, per un totale di circa 750.000, tramite azioni formative che riguarderanno tutto il personale scolastico. Queste le "priorità tematiche": digitale, lingue, alternanza scuola lavoro, inclusione, prevenzione del disagio giovanile, autonomia didattica. La qualità dei percorsi, annuncia il Ministero, sarà assicurata attraverso nuove procedure di accreditamento a livello nazionale dei soggetti erogatori che consentiranno anche di monitorare gli standard offerti. Sarà fatto un investimento specifico sulla ricerca in questo campo - del quale tuttavia non sono indicate le precise modalità - per favorire il finanziamento, la raccolta e diffusione delle migliori esperienze formative. Le migliori pratiche formative saranno pubbliche, raccolte in una biblioteca delle innovazioni. 
Come funzionerà il programma
Ogni docente avrà un proprio Piano di formazione individuale che entrerà a far parte di un portfolio digitale contenente la storia formativa e professionale dell´insegnante. I bisogni di formazione individuale confluiranno nel Piano di ciascuna scuola: la formazione diventerà infatti uno dei cardini del miglioramento dell´offerta formativa. Fra i pilastri del Piano, la formazione sulle lingue, che coinvolgerà 130.000 insegnanti prevedendo l´innalzamento del livello di competenza linguistica e percorsi sulla metodologia CLIL. 
Le dichiarazioni 
"Il Piano che presentiamo oggi ci allinea ai migliori standard internazionali. Si tratta di un Piano organico, immediatamente attuabile, che mette al centro lo sviluppo della professionalità dei nostri insegnanti", ha dichiarato il Ministro Stefania Giannini. "Con la Buona Scuola investiamo finalmente nel nostro capitale umano. Fino ad oggi i docenti sono stati destinatari di azioni di formazione frammentate, senza un framework di lavoro e priorità nazionali di riferimento. Alla formazione venivano destinate risorse limitate. L´inversione di tendenza è netta: nel triennio 2013-2016 sono stati investiti su questo capitolo appena 18,5 milioni. Oggi ne investiamo 325, solo per i percorsi di formazione. Un sistema educativo di qualità non può prescindere dallo sviluppo professionale dei propri docenti – ha proseguito il Ministro -. Si tratta di un obiettivo strategico essenziale. Siamo davanti ad un cambio di paradigma culturale: da oggi ciascun docente sarà inserito in un percorso di miglioramento lungo tutto l´arco delle sua vita professionale. Abbiamo immaginato la formazione in servizio come un ambiente di apprendimento permanente, un sistema di opportunità di crescita costante per l´intera comunità scolastica".
"Il lancio di questo Piano rappresenta per l´Italia un traguardo importante nelle politiche di miglioramento del sistema scolastico. L´approccio più sistematico sulla formazione è di buon auspicio per lo sviluppo della professione docente. Il Piano farà crescere la qualità dell´insegnamento e avrà ricadute positive su scuole e studenti", ha sottolineato Oon Seng Tan, Direttore dell´Institute of Education di Singapore.
"La qualità dell´istruzione non può mai prescindere da quella dei docenti. Proprio per questo le aspettative nei confronti degli insegnanti sono molto alte. Ci aspettiamo che abbiano una profonda conoscenza di ciò che insegnano, che siano appassionati, che sappiano coinvolgere gli studenti, che sappiano rispondere ai loro differenti bisogni, che promuovano l´inclusione e la coesione sociale, che lavorino in team e siano collaborativi con le altre scuole e con le famiglie. Ma per raggiungere questi obiettivi, il sistema di istruzione deve porre la massima attenzione a come i docenti vengono reclutati, alla loro formazione iniziale, alla formazione in servizio, a come premiare i migliori, ma anche sostenere quelli che stanno cercando di migliorare", ha aggiunto Andreas Schleicher. 
Presente alla iniziativa anche l´Unesco, nella persona di Jordan Naidoo, Direttore della Education 2030 Support and Coordination Division. "Questo Piano rappresenta un passo avanti fondamentale per il sistema educativo italiano e per gli obiettivi che, globalmente, l´UNESCO conduce per il rafforzamento della professione docente nel mondo", ha spiegato Naidoo. "Un miglior allineamento tra il sistema educativo italiano e standard internazionali non potrà che portare a una collaborazione più forte tra Governo Italiano e Unesco". 
In allegato, il comunicato stampa ufficiale (versione integrale)

 

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