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Quel provvedimento disciplinare è da revocare immediatamente in quanto immotivato ma, al tempo stesso, non si può guardare con indulgenza ad una ricerca scolastica che ha paragonato le leggi razziali del 1938 con una legge di un governo democraticamente eletto e controfirmata dal capo dello Stato. È l'opinione del direttore di La7 Enrico Mentana che l'ha espressa con un breve post su Facebook che riportiamo:
"Sono per la riabilitazione totale della professoressa di Palermo, senza discussione. Il provvedimento nei suoi confronti è immotivato e da revocare da subito. Però va detta anche un'altra cosa, altrettanto chiaramente: non si può guardare con indulgenza a quella ricerca scolastica che ha paragonato le leggi razziali del 1938, il punto più basso e abominevole della legislazione dello stato unitario, a un provvedimento - criticabile quanto si vuole - varato da un governo dell'Italia democratica, e controfirmato da quel galantuomo palermitano che è a capo della nostra repubblica. Che quel lavoro scolastico sia stato realizzato nel giorno della memoria non fa che peggiorarne la controfattualità. Paragonare quella indelebile vergogna a una legge che non piace porta a una doppia grave distorsione: relativizzare l'infame legislazione razzista e criminalizzare un provvedimento che è stato votato dal parlamento e dovrà passare il vaglio della corte costituzionale. La libera e legittima opposizione al governo (ciò che distingue una democrazia da una dittatura) non si può ridurre a falsificazione storica: che oltretutto finisce sempre per essere controproducente, come è ben noto.
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