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Decreto banche, commercialisti soddisfatti

Soddisfazione per la versione finale dell´emendamento 5.3 contenuto nel decreto banche approvato il 9 giugno dal Senato, relativo alla formazione dell´elenco dei professionisti che provvedono alle operazioni di vendita. La esprime il Consiglio nazionale dei commercialisti, che rivendica il successo della sua interlocuzione con la commissione Finanze del Senato e ringrazia il sottosegretario alla Giustizia Federica Chiavaroli, che si è molto impegnata per una riformulazione dell´emendamento che recepisce alcune osservazioni della categoria. Frutto delle proposte dei commercialisti e delle interlocuzioni con le Istituzioni anche il ritiro in commissione dell´emendamento 6.1, con il quale si prevedeva l´istituzione, la tenuta e la vigilanza di un albo dei curatori, dei commissari e dei liquidatori. Proprio su questi due emendamenti il Consiglio nazionale aveva espresso nei giorni scorsi la sua forte contrarietà, chiedendo un ripensamento su norme che aveva definito "punitive per i professionisti".
"La versione dell´emendamento 5.3 definitivamente licenziata dal Senato - afferma il presidente nazionale della categoria, Gerardo Longobardi - è stata sensibilmente modificata nella parte in cui si prevedevano onerosi obblighi formativi e di aggiornamento professionale e prove valutative di fine corso a carico dei professionisti iscritti ad albi. Siamo dunque soddisfatti perché hanno in parte trovato ascolto le nostre proposte che mettevano in luce come l´elenco dei professionisti delegati è già esistente e che i requisiti richiesti per potervi essere iscritti sono compiutamente fissati nel codice di rito oltre che dalle leggi professionali di appartenenza". Longobardi ci tiene a ribadire come "si tratta di professionisti appartenenti alle professioni regolamentate e come tali obbligati dalla legge al costante accrescimento delle proprie competenze. I professionisti regolamentati, anche dopo l´iscrizione all´Albo, che avviene solo a seguito del superamento di un esame di stato a cui è preordinato lo svolgimento del tirocinio professionale, e per tutta la durata dell´attività professionale, sono tenuti a seguire percorsi di formazione continua permanente, predisposti sulla base di appositi regolamenti emanati dai Consigli Nazionali e ad un costante aggiornamento professionale, anche per rispettare un preciso obbligo deontologico. Si consideri inoltre che le incessanti modifiche apportate al processo esecutivo e le innumerevoli novità introdotte nell´attività del professionista delegato, non consentono di improvvisarsi sulla materia e rendono necessaria una specifica formazione sul processo e sulle tematiche delle vendite".
Proprio per questi motivi, il Consiglio nazionale dei commercialisti – afferma Longobardi – "nutre ancora qualche perplessità sui reiterati e generalizzati tentativi di istituire elenchi, albi speciali, registri, ulteriori e distinti dall´albo tenuto dall´Ordine che potrebbero creare evidenti disparità tra gli iscritti non sempre adeguatamente organizzati per frequentare corsi a pagamento diversi da quelli gestiti dagli ordini istituzionalmente tenuti a garantire una formazione almeno in parte gratuita".
Fonte: Ordine Nazionale Commercialisti

 

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