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Dall'arancino alle risaie. Una preside con la valigia

maria-di-benedetto

Infine sono partita, direzione Nord, lasciando una comunità scolastica che non potrò mai dimenticare, con cui ho condiviso un percorso educativo improntato nell'aiutare bambini e ragazzi a diventare protagonisti attivi della società, responsabili e consapevoli. Dopo una vita trascorsa nelle aule di Vittoria, da insegnante prima e da vicaria del dirigente poi, eccomi catapultata a Robbio in Lomellina, un piccolo comune in provincia di Pavia, dove inizia il mio nuovo percorso da Dirigente Scolastica. Per me la campanella è suonata in un istituto comprensivo con dieci plessi da gestire e una vita da reinventare, a centinaia di chilometri di distanza dalla mia Sicilia, con il riso a fare da filo conduttore: dagli arancini alle risaie il passo è stato breve... Ma sempre con il sorriso. D'altra parte è quello che volevo e per cui ho studiato e sudato, superando un travagliato concorso che mi ha tenuta con il fiato sospeso fino all'ultimo momento.

 Nella scuola di Vittoria, che ho davvero amato, ogni giorno ho cercato di dare il meglio con passione ed entusiasmo, con l'appoggio di tutti, affinché valori fondanti della nostra della nostra Costituzione, quali l'uguaglianza, l'equità sociale, le pari opportunità, la solidarietà e la libertà fossero sempre alla base delle nostre scelte educative condividendole con i genitori e le istituzioni del territorio, che sono sempre stati i più preziosi alleati. Non potrò mai dimenticare le dirigenti, i collaboratori e gli splendidi docenti della scuola che, tra mille problemi e cercando di non perdere mai la passione per la professione, sono stati sempre al mio fianco in questi anni e mi hanno aiutata con la loro dedizione e il loro impegno quotidiano a realizzare l'idea di scuola in cui credo fermamente. È stata una palestra che mi ha forgiata permettendomi di affrontare il nuovo impegno con le valigie colme dell'affetto che mi porto dentro.
E così io e Pippo, il mio amico a quattro zampe, abbiamo fatto i bagagli. Per il momento mi sento ancora in "modalità vacanza", avverto lo stato d'animo del viaggiatore di fronte a nuovi paesaggi. Nuova città, nuova casa e nuove abitudini ci attendono per i prossimi anni. Sono consapevole che dovrò affrontare un importantissimo e delicato compito, carico di responsabilità, ma prevale l'entusiasmo e la voglia di dare il mio contributo alla collettività che mi ha accolta, da una parte valorizzando tutte le esperienze pregresse, dall'altra favorendo l'innovazione e lo sviluppo delle abilità indispensabili in una società come la nostra così complessa e sempre in evoluzione. Il cammino che ci attende come comunità educante ci pone di fronte a nuove sfide professionali e umane che sapremo affrontare ispirandoci ai valori del rispetto, del dialogo, della tolleranza e della solidarietà. Ricomincio mettendoci lo stesso impegno, la stessa passione e motivazione per affrontare le molteplici sfide che coinvolgono tutti nel formare in competenze, abilità e civiltà i nostri ragazzi, convinta che il compito primario della scuola sia quello di educare l'individuo, tirando fuori il meglio da ogni ragazzo nel rispetto delle singole attitudini e debolezze. È una questione di sensibilità, cultura e amore.

 

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