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Il diritto di famiglia e la sua riforma saranno uno dei prossimi impegni del governo Conte, e non si tratterà di una riforma neutra, magari improntata ai tecnicismi. Non ha usato mezzi termini il vicepremier e ministro dell'Interno Matteo Salvini, che ieri, ospite di Barbara D'Urso a Domenica Live, si è pronunciato in modo inequivocabile sull'argomento, rispondendo ad alcune domande circa Le ragioni della propria partecipazione al congresso mondiale delle famiglie prolife, che si terrà nei prossimi giorni a Verona con il patrocinio, sembra, della Presidenza del Consiglio dei Ministri la quale, con una nota formale, la scorsa settimana aveva puntualizzato di non essere direttamente coinvolta nella vicenda. Un congresso che ha fortemente diviso i due alleati di governo, in quanto, secondo il movimento, la cultura degli organizzatori sarebbe arcaica, maschilista è inaccettabile.
"Per me ognuno a casa sua fa quello che vuole", dice Salvini che precisa: "Combatterò finché campo contro l'utero in affitto e i bambini in vendita. Ognuno nella sua vita privata fa ciò che vuole ma per quello che mi riguarda un bambino ha diritto ad avere una mamma e un papà e ad essere adottato da una mamma e un papà. Stiamo pensando a una riforma del diritto di famiglia affinchè i bimbi non siano armi di ricatto e non finiscano nei litigi tra mamma e papà e vogliamo togliere i bimbi come merce di scambio o ricatto dei litigi tra i genitori". "Da ministro - ha aggiunge - sto lavorando per rendere più veloci e meno costose le adozioni per gli italiani che aspettano di adottare un figlio". E l'utero in affitto?: "Credo che sia una schifezza".
Insomma, sembra ci siano tutte le premesse perché, proprio sui temi della famiglia, possa consumarsi la nuova querelle tra i due alleati. D'altra parte, come premesso, proprio sulla questione della concessione del patrocinio da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri all'evento famiglie prolife era stato scontro aperto tra la Lega e, in particolare, Luigi Di Maio il quale, sia pur non criticando espressamente la partecipazione di due esponenti leghisti del governo, il vicepremier Matteo Salvini e il ministro per la Famiglia Lorenzo Fontana, si era opposto alla concessione del patrocinio mandando a dire al ministro leghista della Famiglia che "se ci va a quel congresso non va a rappresentare il governo ma la sua forza politica".
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