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Diverse sono le misure messe in atto al fine di limitare gli spostamenti e ridurre la diffusione del virus Covid-19, anche in ambito sanitario.
Con l'ordinanza n. n. 651 del 19 marzo 2020 da parte del Capo Dipartimento della Protezione Civile, disposta di concerto con il Ministero dell'Economia e delle Finanze e con l'intesa del Presidente della Conferenza delle Regioni e Province autonome, si è introdotta la possibilità per i pazienti di ottenere la "ricetta medica" via email o con messaggio sul telefono o con una semplice comunicazione telefonica, eliminando il promemoria cartaceo per chi si reca in farmacia per le medicine: i cittadini, senza doversi recare prima dal medico, per la prescrizione dei farmaci, potranno presentare al farmacista direttamente il Numero di Ricetta Elettronica.
Si tratta di un'ulteriore misura che non solo dà una forte accelerata alla semplificazione burocratica digitale, rendendo più efficiente tutto il Sistema sanitario nazionale, ma viene anche incontro alla necessità di limitare la circolazione dei cittadini e di arrestare i contagi del nuovo coronavirus, in quanto si evita che la gente esca di casa per andare a ritirare una "ricetta fisica"; si limitano, quindi, gli spostamenti e gli accessi agli studi dei medici di famiglia, riservandoli ai casi di assoluta necessità.
La ricetta medica dematerializzata è emessa dal dottore del sistema sanitario nazionale o convenzionato, dal medico di famiglia, dal pediatra, dall'ospedale ma anche da medici privati convenzionati, medici specialistici ambulatoriali e dalla guardia medica.
Al momento della creazione della ricetta elettronica da parte del medico prescrittore, si genera in automatico il Numero di Ricetta Elettronica: il paziente – senza più la necessità di ritirare fisicamente, e portare in farmacia, il promemoria cartaceo – potrà chiedere al medico il rilascio del promemoria dematerializzato, ovvero l'acquisizione del Numero di Ricetta Elettronica.
Il Numero di Ricetta Elettronica potrà essere trasmesso dal medico ai propri pazienti attraverso tre, alternative, modalità:
-in allegato a un messaggio di posta elettronica (non come testo compreso nel corpo del messaggio stesso), se l'assistito indichi al medico prescrittore la casella di posta elettronica, sia essa certificata (PEC) o ordinaria (PEO);
- con SMS, Whatsapp o con qualsiasi altra applicazione per telefonia mobile, alla quale risultano registrati sia il medico prescrittore sia l'assistito, che consenta lo scambio di messaggi e immagini, se l'assistito indichi al medico prescrittore il numero di telefono mobile. Nel caso di SMS, il medico prescrittore invia all'assistito un messaggio contenente esclusivamente il Numero di Ricetta Elettronica prescritta; se si utilizza un'applicazione per la telefonia mobile, che consente lo scambio di messaggi e immagini, il medico prescrittore invia all'assistito il Numero di Ricetta Elettronica o l'immagine del codice a barre dello stesso Numero di Ricetta Elettronica.
- tramite comunicazione telefonica da parte del medico prescrittore del Numero di Ricetta Elettronica laddove l'assistito indichi al medesimo medico il numero telefonico.
I pazienti potranno ritirare i medicinali anche se non hanno attivato il Fascicolo sanitario elettronico (Fse) con la sola trasmissione da parte del medico al cittadino, secondo modalità tra loro concordate, del "Numero ricetta elettronica" (Nre) e mostrando in farmacia il codice fiscale.
Laddove, invece, l'assistito abbia attivato il Fascicolo sanitario elettronico (FSE) la Ricetta elettronica, quale strumento alternativo al promemoria cartaceo, è inserita nel FSE medesimo.
Nella stessa ordinanza vengono disciplinate anche le modalità con cui la farmacia dovrà registrare l'avvenuta erogazione della prescrizione farmaceutica, per le finalità di rendicontazione alla ASL di competenza, nonché tutte le modalità operative per farmacie e ASL per i farmaci distribuiti in modalità diverse dal regime convenzionale e per i medicinali che richiedono un controllo ricorrente dei pazienti.
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Il mio nome è Rosalia Ruggieri, sono una persona sensibile e generosa, sempre pronta ad aiutare chi ne ha bisogno: entro subito in empatia con gli altri, per indole sono portata più ad ascoltare che a parlare, riservatezza e discrezione sono aspetti caratteristici del mio carattere. Molto caparbia e determinata, miro alla perfezione in tutto quello che faccio.
Adoro il mare, fare lunghe passeggiate all'aria aperta, trascorrere il tempo libero con la mia famiglia. Sono donatrice di sangue e socia volontaria di una associazione che tutela i cittadini; credo e combatto per la legalità.
Nel 2010 mi sono laureata in giurisprudenza presso l'Università degli Studi di Bari; nel 2012 ho conseguito sia il Diploma di Specializzazione per le Professioni Legali presso l'Ateneo Barese che il Diploma di Master di II livello in "European Security and geopolitics, judiciary" presso la Lubelska Szkola Wyzsza W Rykach in Polonia.
Esercito la professione forense nel Foro di Bari, occupandomi prevalentemente di diritto civile ( responsabilità contrattuale e extracontrattuale, responsabilità professionale e diritto dei consumatori); fornisco consulenza specialistica anche in materia penale, con applicazione nelle strategie difensive della formula BARD.