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Confermato: da 15 maggio Giudici di Pace in sciopero, una sola udienza e niente sentenze

Dopo che negli ultimi giorni erano circolate ipotesi di ripensamenti, più sul calendario che sulla decisione di fondo, adesso si ha la piena conferma: dal prossimo lunedì 15 maggio avrà inizio lo sciopero dei giudici di pace in segno di
protesta contro il Governo e il ministro Guardasigilli Andrea Orlando che, come noto, hanno approvato in via preliminare, in attesa dei pareri del Csm e delle commissioni parlamentari, che dovranno comunque esprimersi sul punto, la riforma della magistratura onoraria.

Lo rende noto un comunicato ufficiale dell´Unione nazionale dei giudici di pace, che spiega che lo sciopero durerà intanto per un mese.

È una riforma degradante - spiega la nota - "che comporterà nel futuro livelli di corruzione all´interno della magistratura senza pari in nessun Paese civile. Viene addirittura prevista la riduzione delle dotazioni organiche dei giudici di pace e dei magistrati onorari di tribunale, dotazioni attualmente superiori a quelle dei magistrati di carriera con funzioni giudicanti di merito e senza incarichi direttivi, e carichi di lavoro per il futuro non inferiori al triplo degli attuali carichi (competenze per valore triplicate o sestuplicate, nuove competenze per materia e valore in centinaia di nuove fattispecie, compresi condominio, proprietà, esecuzioni mobiliari, senza considerare le applicazioni nell´ufficio del processo) ed un abbattimento delle indennità pari al 75% circa dei già miseri emolumenti".

«Nel futuro i giudici di pace - prosegue la nota - dovranno lavorare come schiavi tutti i giorni, festivi compresi, non meno di 10-12 ore al giorno, per percepire emolumenti netti mensili intorno ai 600-700 euro, somme che neppure basterebbero per pagare bollette e le spese di sopravvivenza».

«Nessuno dei giudici di pace in servizio accetterà di mantenere l´incarico e i futuri magistrati onorari - ad avviso dell´Unione - dovranno avere due requisiti fondamentali: l´assoluta inidoneità all´inserimento nel mondo del lavoro ed un´elevata propensione alla corruzione, che diventerà la loro unica fonte di sostentamento».

«Questa riforma è il "de prufundis" della giustizia, con l´80% della giurisdizione civile assegnata a dei magistrati privi di diritti e che non potranno mai garantire ai cittadini un minimo livello di terzietà, indipendenza e professionalità»: per questo il sindacato dei giudici di pace ha richiesto alla Commissione Europea «l´immediato deferimento del Governo italiano dinanzi alla Corte di Giustizia Europea».

I Giudici di Pace durante tale periodo terranno una sola udienza a settimana; sospese redazione e deposito delle sentenze e dei decreti ingiuntivi.

 

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