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Cassazione S.Unite: legittima sospensione triennale per avvocato condannato
L´avvocato che si renda protagonista di reati che incidono a livello disciplinare e il giudizio sia intervenuto nel corso dell´entrata in vigore del nuovo codice deontologico puo´ beneficiare del trattamento piu´ favorevole previsto, ma non puo´ approfittarsene e farla franca.
A chiarirlo le Sezioni unite della Cassazione con la sentenza n. 30993/2017. La Corte si e´ trovata alle prese con un legale che si era reso protagonista di fatti decisamente gravi a cui erano seguite sanzioni penali e di qui il Consiglio dell´ordine degli avvocati di Monza si era pronunciato per la sanzione della cancellazione. Il verdetto era stato poi rivisto dal Consiglio nazionale forense che si era pronunciato per l´applicazione della lex mitior della sospensione.
Questo perche´ il nuovo codice approvato il 31 gennaio 2014 si applicava anche ai procedimenti in corso al momento della sua entrata in vigore (se piu´ favorevoli per l´incolpato). Infatti l´articolo 65, comma 5, della legge 31 dicembre 2012 n. 247 ha recepito il criterio del favor rei in luogo del criterio del tempus regit actum. Quindi la previgente cancellazione e´ stata sostituita dalla sospensione che si e´ estesa fino a cinque anni.
Il legale cosi´ col ricorso avrebbe voluto l´applicazione della sospensione cosi´ come prevista dal nuovo codice ma seguendo le regole previgenti in cui la sospensione aveva una durata massima da due mesi a un anno. I tre anni inflitti dunque erano stati motivo di appello da parte dell´avvocato. Ma la Cassazione ha precisato come si dovesse applicare per intero la nuova disciplina con la possibilita´ quindi di sanzionare per 3 anni il legale.
Fonte: Cassa Forense (Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Roma, 28 dic)
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