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Cassa forense: operativa la convenzione che consente agli iscritti l'accesso gratuito al CED della Cassazione

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Cassa forense sul suo sito ha pubblicato un comunicato con cui informa che è stata resa operativa la convezione sottoscritta presso il Ministero della giustizia, in data 6 febbraio 2020, che consente l'accesso gratuito a tutti i suoi iscritti alla banca dati della Corte di Cassazione.

Ma vediamo nel dettaglio la convenzione su citata.

Si tratta di un'iniziativa che rientra tra :

  • le iniziative preordinate allo sviluppo culturale e scientifico degli avvocati; sviluppo, questo, che è uno tra gli scopi indicati nello Statuto della Cassa;
  • le misure previste dal Regolamento per l'erogazione dell'assistenza della Cassa a sostegno degli iscritti e finalizzate ad agevolare l'esercizio della professione [1].

In buona sostanza, la convenzione del 6 febbraio scorso consente agli iscritti dell'ente previdenziale:

  • di accedere gratuitamente «al servizio di informativa giuridica del Centro elettronico di documentazione della Corte di cassazione (C.E.D.)»;
  • di utilizzare detto servizio, attraverso la consultazione degli archivi "Giurisprudenza e Normativa" di ITALGIUREWEB.  

Come avverrà l'accesso alla banca dati?

Per l'accesso alla banca dati:

  • è stata approntata da Cassa forense una procedura telematica. Detta procedura è stata approvata dalla Direzione generale per i sistemi informativi automatizzati del Ministero e del C.E.D. della Corte di Cassazione;
  • si procederà attraverso modalità di riconoscimento dell'iscritto alla Cassa in modo da evitare l'accesso contemporaneo con le stesse credenziali.

Sia la Cassa forense che gli iscritti dovranno rispettare quanto stabilito dal DPR n. 322/1981, recante il «regolamento per la concessione della utenza del servizio di informatica giuridica del Centro elettronico di documentazione della Corte suprema di cassazione». Secondo l'art. 1 di tale regolamento «le pubbliche amministrazioni e i privati possono essere ammessi a usufruire del servizio di informatica giuridica del Centro elettronico di documentazione della Corte suprema di cassazione», mediante apposita convenzione.

Il successivo art. 9, inoltre, prevede che:

  • «è consentito utilizzare le informazioni del Centro elettronico di documentazione della Corte suprema di cassazione soltanto per uso proprio». Per uso proprio, nel caso di specie, si intende quello consistente nella ricerca finalizzata a reperire materiale utile per la predisposizione di atti giudiziali e stragiudiziali;
  • «è vietato distribuire a terzi, anche gratuitamente, le informazioni ottenute o comunque compiere alcun atto di commercio di esse; in particolare è fatto divieto di riprodurre i documenti su schede, nastri o altri supporti adatti all'elaborazione elettronica, o di compiere in alcun modo attività di elaborazione elettronica sui dati memorizzati dal centro»;
  • «la riproduzione di documenti desunti dagli archivi elettronici in testi e riviste deve contenere l'indicazione della provenienza dal centro della corte di cassazione».

Gli impegni di Cassa forense e del Ministero della Giustizia

Con la convenzione in esame:

  • la Cassa forense si è impegnata a corrispondere un canone di abbonamento annuo;
  • il Ministero della Giustizia si è impegnato a destinare il 50%, del predetto canone al finanziamento delle spese di investimento e sviluppo dell'informatica giuridica della Cassazione.

«Un impegno, quest'ultimo, - si legge nel comunicato della Cassa forense - preso nell'interesse della Magistratura e dell'Avvocatura, soggetti unici e fondamentali della Giurisdizione. Per poter veicolare queste importanti risorse secondo il fine previsto è stato necessario individuare uno specifico intervento normativo ora inserito nell'articolato della legge di Bilancio, in discussione in Parlamento».

Note:

[1] Art. 14, comma 1, lettera a 2 Regolamento Cassa forense per l'erogazione dell'assistenza.

 

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