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Valentina la “Laudato Medico” d’Italia

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 Lei è Valentina, Valentina Territo, la chirurga senologa, originaria di Mussomeli, provincia di Caltanissetta, uno dei territori d'Italia più depressi economicamente e non solo purtroppo, indicata negli ultimi posti tra le provincie per la qualità della vita, a cui il 30 novembre scorso è stato assegnato il prestigioso "Riconoscimento Umberto Veronesi al Laudato medico".

Il Riconoscimento è stato istituito da Europa Donna Italia per preservare l'eredità umana del Prof. Umberto Veronesi, in modo da promuovere l'ascolto, la comunicazione e la vicinanza al paziente affetto da tumore al seno. Quest'anno oltre 5 mila sono state le pazienti che hanno accolto l'invito a partecipare, promosso dai coordinatori di 83 Breast Unit (Unità ospedaliere dedicate esclusivamente alla cura del tumore alla mammella) sulle 189 totali, del territorio nazionale.

Valentina ha 37 anni e svolge la sua professione di chirurga-senologa nella Breast Unit istituita all'interno dell'Ospedale Vittorio Emanuele di Gela. A soli 24 anni consegue la laurea in Medicina presso l'Università di Pisa, ha conseguito la specializzazione all'Università di Palermo, ha lavorato per diverso tempo all' IEO (Istituto Europeo di Oncologia) di Milano, collaborando con l'equipe del Prof. Umberto Veronesi. Si è ulteriormente specializzata in questo campo lavorando presso la Breast Unit del Royal Free Hospital di Londra e continuando la formazione in chirurgia oncoplastica presso l'Università di Bordeaux in Francia.

 La minuta e caparbia dottoressa è felicissima di avere ricevuto questo prestigioso riconoscimento che ha voluto dedicare ai suoi pazienti, naturalmente, per la fiducia che le hanno manifestato

"Dopo essere stata fuori per la mia formazione professionale ho deciso di tornare in Sicilia perché ritenevo importante restituire al mio territorio ciò che avevo appreso, studiando e lavorando all'estero"

Così risponde Valentina a chi le chiede il motivo per cui ha deciso di tornare in Sicilia. Ed ancora: " Non è stata una scelta facile: a Londra mi avevano proposto, già pochi mesi dopo il mio arrivo, un contratto di lavoro presso una delle più importanti Breast Unit londinesi. In Italia, dopo anni di specializzazione probabilmente avrei avuto solo una borsa di studio da precaria e mal pagata. Ho deciso comunque di tornare e di mettermi in gioco".

-Ma come mai, ha scelto di lavorare presso la Breast Unit di Gela, una piccola realtà, rispetto alle città metropolitane di Palermo, Messina e Catania.

"Nel mio percorso ho avuto la fortuna di incontrare persone caparbie come il Dott. Giuseppe Di Martino che opera a Gela, con il quale ormai collaboro da anni, che mi ha reso partecipe della battaglia di molte donne, come quelle che dopo essere state operate al seno, si sono organizzate fondando l'Ados e avendo come obbiettivo la istituzione della Breast Unit nel nostro territorio, tra l'altro in uno dei territori più esposti al rischio ambientale.

Certo non sarà stato facile per una donna indossare il camice per esercitare la professione di medico e per giunta di chirurga; ci sa dire quali reazioni ha potuto percepire dai suoi pazienti?

"In Italia in generale ed in Sicilia in particolare, una donna in camice che lavora in una sala operatoria, raramente viene identificata come una dottoressa. Frequentemente visitando un paziente, uomo o donna, che sia, mi sono sentita rivolgere la frase: " Mi scusi signorina, il dottore dov'è?". E' anche per questo che nei luoghi di lavoro dove mi sono ritrovata ho dovuto (penso come tante altre professioniste) studiare e faticare di più per ottenere quella stima che spesso per i colleghi uomini era data per scontata".

 A Valentina Territo è stato assegnato il riconoscimento di laudato medico in quanto ha ricevuto il maggior numero di segnalazioni da parte dei pazienti che hanno avuto modo di conoscerla ed apprezzarla non solo per la sua alta professionalità ma soprattutto per la sua umanità, per la sua capacità di entrare in empatia col proprio paziente e per la sua capacità di rappresentare per il paziente un punto di riferimento certo che sa trasmettere serenità ed infondere fiducia. Per queste sue qualità è stata la più segnalata in Italia tra i suoi colleghi chirurghi senologhi ed ha avuto assegnato il prestigioso riconoscimento.

-Ma come ha fatto dottoressa Valentina ad acquisire tutte queste qualità?

"Ritengo che innanzitutto debba ringraziare i miei genitori, la mia famiglia ed il contesto di relazioni in cui ho vissuto e cresciuto. Poi devo ritenermi fortunata perché qui a Gela, dove lavoro da circa 6 anni, ho trovato un ambito lavorativo ideale, ove queste stesse qualità ho riscontrato nei miei colleghi medici, in tutto il personale sanitario della Breast Unit e tra le donne volontarie che affiancano ogni giorno le nostre pazienti.

Quando ho avuto modo di frequentare l'IEO ho appreso un importante insegnamento, il Prof. Veronesi ci diceva sempre che per curare qualcuno dobbiamo sapere chi è, che cosa pensa, che progetti ha, per cosa gioisce e soffre, è la paziente che dobbiamo mettere al centro dell'attenzione se vogliamo migliorare il suo percorso di cura.          Nel mio lavoro penso che oltre alle mani e alla mente sia indispensabile un sorriso".

Finisce qui il nostro incontro con Valentina. Abbiamo voluto raccontarvi questa storia, per mettere alla luce, persone che, molte volte in silenzio ed in punta di piedi e dopo anni di studi, svolgono con passione, professionalità e con una carica umana straordinaria il loro lavoro quotidiano senza chiedere nulla in cambio. A volte con enormi sacrifici come è stato, in questi mesi terribili, per moltissimi medici ed operatori sanitari nel fronteggiare la pandemia e nel curare le migliaia di malati, nelle sale intensive dei nostri ospedali.

A tutti loro va oggi il nostro pensiero ed il nostro grazie.

 

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