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Al fresco senza neppure una condanna, in oltre un caso su tre. Sono dati impressionanti quelli appena pubblicati, che attestano come in Italia troppi siano i detenuti ancora in attesa di un primo giudizio oppure di una sentenza definitiva. Troppi dal punto di vista assoluto, troppi anche nel caso di un confronto con gli altri paesi europei, che, anche su questo piano, si rivela estremamente inclemente e penalizzante per il nostro paese: il 34,5% contro una media europea del 22,4%).
Che le carceri italiane siano non solo estremamente sovraffollate ma anche un luogo in cui alloggiano molte persone che non hanno neppure subito una condanna definitiva, e che pertanto sono da ritenersi Innocenti ai sensi della carta costituzionale, lo attesta una fonte imparziale è al di sopra di ogni sospetto, con il rapporto 'Space' reso noto oggi, che fotografa la situazione del sistema penitenziario negli Stati membri del Consiglio d'Europa al 31 gennaio del 2018.
L'Italia, si dice nel rapporto rientra tra quei paesi europei che "hanno indicato di avere un serio problema di sovraffollamento nel loro sistema penitenziario". Per ogni 100 posti disponibili nelle carceri italiane ci sono 115 detenuti e che tra il 2016 e il 2018 la popolazione carceraria italiana è aumentata del 7,5%. A precedere il nostro paese solo la Francia ed alcuni paesi dell'Est europeo. Come evidenzia ansa, tuttavia, l'aspetto più preoccupante e quello delle elevatissimo numero dei detenuti non ancora condannati in via definitiva: "L'Italia primeggia, tra i grandi Paesi europei, per la percentuale di detenuti non condannati in via definitiva - il 34,5% rispetto a una media europea del 22,4%. In numeri assoluti si tratta di 20mila persone, di cui quasi la metà sono in attesa di un primo giudizio, mentre gli altri hanno fatto appello contro la condanna o sono entro i limiti temporali per farlo. L'altra caratteristica delle carceri italiane è l'alta percentuale di detenuti condannati per reati legati alla droga. In Italia sono il 31,1% rispetto a una media europea del 16,8%".
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