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Cantone: chi compra contraffatto finanzia le mafie

Avvelena l´economia, svilisce il lavoro e ingrassa la mafie. Nella percezione comune una borsa taroccata non si carica del disvalore degli altri traffici della criminalità. Eppure la camorra spaccia falsi da sempre. Prima c´erano i ´magliari´, "oggi c´è un sistema industriale. Si è strutturato un mercato internazionale su cui c´è scarsa attenzione sociale perché non si è capito che dietro la merce contraffatta c´è un mercato illecito che alimenta l´illegalità.
Chi compra contraffatto finanzia la criminalità organizzata". E´ l´avvertimento di Raffaele Cantone al forum internazionale dell´informazione contro le mafie ´A mano disarmata´, organizzato dalla Fnsi, dall´Associazione Stampa Romana e dall´Ordine dei giornalisti del Lazio. Al centro del forum quest´anno gli affari delle mafie con la contraffazione, partendo dal docufilm di Mimmo Calopresti ´La fabbrica fantasma - Verità sulla mia bambola´, proiettato all´Auditorium Parco della Musica per le scuola romane. Il film è un viaggio sulle rotte dei prodotti contraffatti, tra Napoli, Milano e Budapest.
"Ho pensato di partire dalle bambole di mia figlia. - ha spiegato il regista - Nessuno pensa che dietro un giocattolo che costa poco c´è una persona dall´altra parte del mondo che fa lo schiavo. Come non riusciamo a capire che c´è un confine, tra Ungheria e Ucraina, dove passa qualunque cosa: droga, armi, merci contraffatte e anche migranti". Calporesti è stato a Budapest dove c´è un mercato ´enclave´ cinese, che è il punto di smistamento delle merci contraffatte per l´Europa centrale: un´ex fabbrica, con sette piani sotterranei, inaccessibile anche alle forze dell´ordine ungheresi, dove si ritiene ci siano anche opifici clandestini e perfino bordelli e casinò. Quanto pesa il mercato del falso nel mondo lo dice un recente rapporto dell´Ocse su dati 2013: vale 461 miliardi di dollari e i marchi italiani sono i secondi più danneggiati dopo quelli americani.
Nel nostro Paese, secondo la commissione parlamentare d´inchiesta sulla contraffazione, il fatturato è di 6,5 miliardi e secondo dati Censis e del ministero dello Sviluppo Economico, sono 105 mila i posti di lavoro persi. Cantone si è soffermato anche sui rapporti tra criminalità e politica: "La permeabilità credo sia la parte più preoccupante del sistema. C´è gente - ha detto - che non vede l´ora di essere avvicinata per fare un po´ di soldi". E il procuratore di Roma, Giuseppe Pignatone, nella stessa occasione ha sottolineato come le infiltrazioni sia "più accentuata" e "più evidente" negli enti locali, dove "una certa quantità di denaro ha continuato ad esserci", e "c´è un minor controllo sociale"

Fonte: Ansa

 

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