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Calunnia il proprio avvocato per non pagargli l'onorario, condannato a due anni e a spese di giudizio

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L'ultima frontiera dell'ormai seriale tentativo di una serie di clienti, una volta ottenute le prestazioni richieste, di sottrarsi all'adempimento delle proprie obbligazioni, in termini concreti al pagamento degli onorari dovuti al proprio avvocato, è la denuncia. 

Dalla Sicilia, precisamente da Messina, un quotidiano on-line locale, Tempo Stretto, ha fatto emergere, con nomi e cognomi, una storia che ha dell'incredibile. Una persona affida ad un avvocato peloritano, conosciuto e stimato nel circondario, la cura giudiziaria di un proprio affare, il legale adempie le proprie prestazioni e, infine, chiede al proprio cliente il compenso corrispondente. Qui, il colpo di scena. Non solo lui non paga, ma addirittura denuncia all'autorità giudiziaria il proprio patrono, asserendo, né più nemmeno, che avrebbe proceduto inno del giudizio in mancanza di una valida procura. In altri termini senza essere minimamente autorizzato dal cliente. ln nome, insomma, proprio. Se ha fatto tutto lui, è il senso dell'esposto, perché mai io dovrei pagarlo? 

Ma gli avvocati, si sa, sono ossi duri e non possono essere intimoriti dal loro pane quotidiano. Così, il goffo tentativo del denunciante si trasforma nell'incipit della sua rovina. L'avvocato Francesco Falzea, racconta il periodico messinese, non ci sta, prende carta e penna, e appropria volta deposita alla polizia giudiziaria una denuncia per calunnia contro il proprio infedele cliente. Il mandato, ovviamente, c'era, ed è su tali basi che si era svolta la vicenda giudiziaria le cui prestazioni dovevano essere pagate. Ma il cliente si era spinto oltre, e nel momento in cui la procura ha proceduto, come accade per il reato di calunnia, d'ufficio, si è aperto un procedimento penale a carico del mancato pagatore, che è stato, per così dire, ripagato, con una bella condanna a 2 anni di reclusione, irrogata a lui dal giudice monocratico. Non varcherà, almeno per adesso, le soglie del carcere, essendo stata la pena sospesa, ma certamente sarà più attento per il futuro, cominciando, oltre che con il pagare la parcella dovuta all'avvocato Francesco Falzea, con il pagare anche le spese del giudizio.

 

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