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Il Governo sembrerebbe orientato a fare dietro front sulla mancata concessione del bonus dei 600 euro ai neo iscritti agli enti previdenziali privati e su requisito dell esclusività di iscrizione ad una sola cassa previdenziale.
Lo rende noto la sottosegretaria al Lavoro Francesca Puglisi, così come divulgato dall'Ansa, secondo cui nel prossimo decreto che il Governo si appresta ad adottare verrebbero inserite norme di correzione del precedente. Si ricorderà che con il precedente Decreto Cura Italia non erano stati inclusi tra i beneficiari del bonus ai professionisti, quelli che fossero risultati iscritti nei loro enti previdenziali, a far data dal gennaio 2019. La disposizione infatti nel prendere in esame il requisito economico dei richiedenti faceva riferimento ai redditi dell'anno di imposta 2018, dichiarati nel 2019
La richiesta di tale requisito aveva di fatto tagliato fuori dal bonus tutti quei giovani professionisti che non avevano prodotto redditi nel 2018 e che risultassero iscritti presso le lo casse previdenziali a far data dal gennaio 2019.
Questa esclusione aveva creato molti dissapori tra i giovani professionisti e anche proteste da parte dei giovani avvocati che hanno visto scendere in campo l'AIGA con una duro documento diretto a Cassa Forense.
La dichiarazione della sottosegretaria al lavoro dovrebbe rassicurare molti giovani professionisti che adesso attenderanno le determinazioni della riunione del prossimo Consiglio dei Ministri.
La sottosegretaria al lavoro ha preso inoltre posizione sul requisito della esclusività di iscrizione alla cassa previdenziale privata di appartenenza del professionista, così come richiesto dal decreto istitutivo del bonus.
Ha detto che sarebbe ingiusto escludere quei professionisti con basso reddito, iscritti alla propria cassa previdenziale e che, magari per aver effettuato qualche ora di supplenza nelle scuole, si trovano oggi iscritti ope legis all'INPS.
Ci sembra assolutamente corretta l'osservazione del sottosegretario e pertanto ci auguriamo che quanto prima il Governo possa fare chiarezza sul punto per mettere le Casse Previdenziali dei professionisti nelle condizioni di procedere celermente nell' istruire le migliaia di istanze che per tale motivo erano state escluse o sospese.
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L´Avv. Giovanni Di Martino, coordinatore dello Studio insieme all´Avv. Pietro Gurrieri, nel 1986 ha conseguito la laurea in Giurisprudenza presso l´Università degli Studi di Catania. Da oltre 25 anni esercita la professione di avvocato con studio in Niscemi (CL) ed è iscritto all´Albo degli avvocati del Consiglio dell´Ordine di Gela oltre che in quello speciale dei Cassazionisti e in quello delle altre Giurisdizioni Superiori.
Ha ricoperto la carica di amministratore del Comune di Niscemi (CL) e quella di Vice Presidente Nazionale della Associazione "Avviso Pubblico Enti Locali e Regioni per la formazione civile contro le mafie" (2007-2013),
Nel corso della sua carriera professionale ha assunto il patrocinio in favore di numerosi soggetti privati ed enti pubblici sia in sede giudiziaria ed extragiudiziaria, in diverse materie di diritto civile.