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Azione Forense: "Sospensione contr. minimo? Come offrire un modellino Burago a chi chiede una moto vera"

Dopo la comunicazione di Cassa Forense, affidata ad una stringata nota pubblicata sul sito istituzionale dell´ente previdenziale degli avvocati, secondo cui i ministeri vigilanti avrebbero dato l´assenso alla sospensione per 5 anni del contributo minimo integrativo, interviene il presidente nazionale di Azione Forense, Luigi Maria Vitali, che, con un intervento sulla propria bacheca facebook, ironizza non solo sui tempi della comunicazione, ma sui reali effetti dell´intervento. Si tratta, dice, di una manovra elettorale, compiuta nella immediata prossimità delle elezioni per il rinnovo degli organismi di Cassa forense.

Un modo, in altri termini, con cui l´attuale classe dirigente dell´ente tenta di legittimarsi agli occhi dell´avvocatura italiana dopo l´assoluta inerzia di questi anni. Ma anche un intervento del tutto inefficace e un de minimis rispetto alla riforma che invece servirebbe, considerato che anche per la ridotta platea degli avvocati cui la norma potrebbe applicarsi, il risparmio puro e semplice sarà di poco più di €100, nemmeno un caffè al giorno. È come quel genitore, conclude Vitali, che al figlio che reclama una moto, compra il modellino della Burago.

Riportiamo, per esteso, l´intervento del presidente nazionale di Azione Forense Luigi Maria Vitali, e, di seguito, le reazioni di altri esponenti dell´associazionismo forense pubblicate nei giorni scorsi.




"I ministeri vigilanti, dunque, hanno dato il loro assenso alla "abrogazione temporanea" del contributo integrativo minimo obbligatorio.
In un articolo l´avevo definita una potenziale manovra elettorale.
Ed è, in effetti, una manovra elettorale.

Cassa può sbandierare il suo intervento nel momento in cui i delegati uscenti raccolgono le firme per presentare le candidature. Qualcuno ha enfatizzato gli effetti positivi del provvedimento.

Che, però, non sono così rilevanti. Si deve comprendere, infatti, che non è stato abolito il contributo integrativo: il 4%, capiamoci, si paga lo stesso.
Di conseguenza, per le fasce di reddito inferiori a 17.750 euro, il risparmio non sarà tout court di 710 euro.

Per esempio: un avvocato che guadagna €15.000 annui, sarà, comunque, chiamato a pagare il 4%, cioè € 600,00, con un "risparmio" di €110,00 annui. Nemmeno un caffè al giorno...
Senza considerare che per gli iscritti che usufruiscono dell´agevolazione della contribuzione ridotta per i primi anni di iscrizione, non ci saranno effetti.

Pur riguardando pochissimi iscritti, il provvedimento, sotto un certo aspetto, è da considerare positivo: Cassa Forense, timidamente, temporaneamente, si avvicina alle nostre richieste, elimina per cinque anni uno dei contributi minimi obbligatori e consegna il versamento dell´integrativo alla proporzionalità al reddito.

Ma è come se a mio figlio, che mi chiede il motorino, regalassi il modellino della Burago!
SENZA UNA RIFORMA DI SISTEMA NON SI RISOLVONO I PROBLEMI!
Noi di Azione Forense vogliamo e chiediamo, nel Manifesto di riforma della previdenza forense, L´ABOLIZIONE DEFINITIVA DEI CONTRIBUTI MINIMI OBBLIGATORI.
DI TUTTI I CONTRIBUTI MINIMI OBBLIGATORI: non solo di quello integrativo!
NOI VOGLIAMO CHE LA CONTRIBUZIONE SIA NON SOLO PROPORZIONALE AL REDDITO, MA ANCHE PROGRESSIVA!
E la nostra copertura è l´opzione al calcolo contributivo accompagnata dal taglio agli investimenti, mentre, in assenza della pubblicazione della delibera, non è dato sapere qual è la copertura per la manovra. Verranno decurtati ulteriori fondi destinati all´assistenza?
Noi individuiamo nella misura una breccia verso una Cassa più equa, cioè commisurata al reddito. Facciamo quadrato per eleggere i nostri delegati alla Cassa Forense il prossimo settembre: dobbiamo far sì che la riforma del sistema venga attuata!
Perché il modellino della Burago non si riesce a guidare e senza il motorino vero non si va da nessuna parte!
Avv. Luigi Maria Vitali
segretario nazionale di Azione Forense

La comunicazione di Cassa e le altre reazioni
"I Ministeri vigilanti hanno approvato la temporanea abrogazione per gli anni dal 2018 al 2022 del contributo minimo integrativo".

È quanto si legge in una nota pubblicata nel sito istituzionale di Cassa forense.

"Non sarà pertanto effettuata da Cassa Forense la riscossione della contribuzione minima integrativa per il quinquennio 2018-2022, fermo restando il pagamento del contributo minimo soggettivo nelle consuete quattro rate di febbraio, aprile, giugno e settembre.

Il contributo integrativo nella misura del 4% sull´effettivo volume d´affari prodotto si pagherà direttamente in sede di autoliquidazione (MOD. 5). Ciò costituirà un effettivo risparmio sui contributi dovuti per moltissimi iscritti che producono un volume d´affari inferiore ad € 17.750,00".

"Con questo provvedimento vogliamo andare incontro, ancora una volta, all´avvocatura più debole. È stata una corsa: in tempi brevissimi, grazie ad un grande lavoro di squadra, siamo riusciti ad arrivare all´approvazione della misura da parte del Comitato dei Delegati e al consenso da parte dei tre Ministeri vigilanti, che ringraziamo per i tempi rapidi dell´istruttoria", ha affermato il Presidente di Cassa Forense Avv. Nunzio Luciano.

Nonostante il clima trionfalistico dell´annuncio, le reazioni dei principali movimenti dell´avvocatura italiana sono improntate allo scetticismo e alla ironia. A parte l´intervento del presidente nazionale di azione forense, cui è dedicato l´articolo, citiamo le altre che ci sono pervenute:



Antonino Garifo (M.G.A):
"Come avrete saputo, a pochi mesi dalle elezioni del Comitato dei Delegati di Cassa Forense, è giunta la notizia della definitiva approvazione dell´abolizione TEMPORANEA (per cinque anni) del contributo minimo integrativo.
Nel video dell´annuncio, postato sulla pagina FB di Cassa Forense, il collega Divinangelo D´Alessio, coordinatore della commissione previdenza di Cassa Forense, dichiara che con questo provvedimento SALE ALLA BELLEZZA DI 166MILA (su 240MILA ) il numero di avvocati che godono di riduzioni TEMPORANEE dei contributi minimi previdenziali.
I vertici di Cassa Forense sono quindi consapevoli che l´attuale sistema previdenziale forense grava ormai intollerabilmente su 166mila avvocati e cosa fanno?
Una nuova riduzione TEMPORANEA dei contributi minimi, che ormai rende una vera IMPRESA per tutti capire a quanto ammontano veramente questi incomprensibili contributi minimi.
Ma è evidente che queste riduzioni temporanee non risolvono definitivamente il problema della sostenibilità dei contributi e della adeguatezza delle pensioni.
Dunque l´unico e vero fine di queste riduzione è cuocere lentamente 166mila avvocati, aumentando gradualmente la fiamma, come si usa per bollire le arogoste vive.
Perciò non fatevi sfuggire l´occasione che avete con le elezioni di Cassa Forense per rivendicare una vera riforma del sistema previdenziale.
Non rimanete a cuocere nell´acqua fino a quando non sarà ormai troppo tardi!"



Monica Foti (Avvocati Liberi):
"Noi non ringraziamo Cassa. Noi ringraziamo noi Avvocati LIBERI, NAD, MGA tutti gli avvocati che credono nei cambiamenti e scendono in piazza. Non ringrazio i delegati che avrebbero potuto farlo primo e se fatto solo ora ci sarà un perché ...
Vorrei però dire che noi non vogliamo questo per cui non ci tacitate saremo una spina nel fianco. Deve cambiare il sistema".



Giuseppe Fera (NAD): "I ministeri vigilanti approvano la misura di sospensione del minimo sull´integrativo. Dimostrazione del fatto che avevamo ragione: le risorse per una previdenza equa ed a misura di contribuente ci sono. La lotta paga. Ma non ci fermiamo. Anche per il soggettivo lotteremo affinché sia abolita la soglia minima. Combatti con noi, per una previdenza forense equa".

 

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