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Avvocati: dal primo gennaio 2021 in vigore il Regolamento unico sulla previdenza forense

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Dal primo gennaio 2021 è entrato in vigore il Regolamento unico della previdenza forense.
Vediamo di cosa si tratta.
Come preannunciato dal Presidente della Cassa Forense, Nunzio Luciano, sull'editoriale "La previdenza" (http://www.cassaforense.it/riviste-cassa/la-previdenza-forense/editoriale/il-testo-unico-della-previdenza-forense/), il Regolamento in questione è un testo unico che raggruppa la disciplina contenuta nei dieci regolamenti vigenti sino al 31 dicembre 2020 in materia di previdenza forense. La finalità di tale raggruppamento è quella di:
  • semplificare la consultazione delle norme vigenti in detta materia;
  • rendere agevole la ricerca degli istituti, quali l'iscrizione, la retrodatazione, la cancellazione e la sospensione.

In buona sostanza, il Regolamento unico appronta una sorta di armonizzazione delle norme che erano vigenti sino all'anno scorso in materia. Il raggruppamento interessa anche le norme relative al modello 5, al riscatto, alla ricongiunzione e alla totalizzazione. Fulcro, inoltre, della raccolta è la disciplina sulle prestazioni previdenziali; una raccolta, questa, che termina con le previsioni su sanzioni, disciplina speciale e norme finali. Il tutto racchiuso in n. 88 articoli.

La normativa previgente in materia, sostituita dal Regolamento unico, resterà consultabile ancora sul sito della Cassa forense.
Come nasce il Regolamento Unico?

La necessità di regolare gli istituti in questione non deve contrastare con le esigenze di chiarezza e di precisione che occorrono per renderli fruibili. La presenza di diversi regolamenti senza una loro armonizzazione ha reso le norme ivi contenute di difficile interpretazione e applicazione. Ecco perché è stato introdotto il Regolamento unico. Questo – come afferma il Presidente della Cassa Forense - «nasce dal lungo e impegnativo lavoro svolto dalla apposita Commissione di Studio, che ha curato la stesura del testo, dal Consiglio di Amministrazione e dal Comitato dei Delegati». Un lavoro, questo, culminato nella delibera n. 3 in data 21 febbraio 2020, approvata con nota del Ministero del lavoro e delle politiche sociali n. 36/0008780/AVV-L-162 del 21 luglio 2020, ai sensi dell'art. 3, comma 2, del decreto legislativo 30 giugno 1994, n. 509, di concerto con il Ministero dell'economia e delle finanze e con il Ministero della giustizia.  L'approvazione in questione rientra nel potere di vigilanza che il Ministero del lavoro e della previdenza sociale, il Ministero del tesoro e gli altri Ministeri esercitano sugli enti privatizzati, come Cassa forense.

Nell'esercizio di detta vigilanza, sono approvati «i seguenti atti:
a) lo statuto e i regolamenti, nonché le relative integrazioni o modificazioni;
b) le delibere in materia di contributi e prestazioni, sempre che la relativa potestà sia prevista dai singoli ordinamenti vigenti. Per le forme di previdenza sostitutive dell'assicurazione generale obbligatoria le delibere sono adottate sulla base delle determinazioni definite dalla contrattazione collettiva nazionale»
.
E proprio nell'ambito di tali atti rientra il Regolamento unico in questione.
Prospettive future
Il Presidente della Cassa forense preannuncia che «dopo il Regolamento Unico, l'ente previdenziale si è proposto un nuovo importante obiettivo: la revisione del sistema previdenziale forense». Una revisione, questa, che verrà attuata attraverso un attento studio di diverse e possibili soluzioni e modifiche normative «che terranno conto delle mutate condizioni socio-economiche dell'avvocatura, che hanno inciso e incideranno sulla […] categoria professionale, anche a seguito delle difficoltà causate dal periodo di emergenza sanitaria che stiamo vivendo. Un obiettivo complesso, quello di modificare il sistema previdenziale forense mantenendone invariato l'equilibrio finanziario e i valori di solidarietà che lo fondano».

La riforma verrà realizzata anche tenendo conto «delle richieste che alla Cassa forense giungono dai vari settori dell'avvocatura: con la mano tesa per aiutare gli avvocati di oggi e con lo sguardo al futuro, per salvaguardare gli iscritti di domani». 

 

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