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Anticorruzione, Cameron: Italia il modello da seguire

E´ ancora vivo il dibattito sullo scandalo generato dai ccdd. Panama papers, che hanno disvelato notevoli possidenze di persone politicamente esposte in banche ed enti nella Repubblica centramericana di Panama.

Secondo le moderne scienze economiche, difatti, i paradisi fiscali compromettono il corretto funzionamento dell´economia mondiale e le capacità degli Stati di raccogliere gettito fiscale. A rimetterci sono soprattutto i Paesi poveri.
In detto quadro, si è svolto a Londra il 12 maggio un importante summit anticorruzione, accolto dal Premier inglese David Cameron, che ha visto riuniti i rappresentanti di circa 40 Paesi, della Banca Mondiale e del Fondo Monetario Internazionale, oltre a 300 economisti di 30 paesi, per lanciare un appello ai leader mondiali.
Lo scopo perseguito dall´iniziativa è quello di spingere per l´adozione di strumenti normativi effettivi affinché si metta la parola fine alla segretezza delle operazioni finanziarie, contro l´assurdità dei paradisi fiscali, poichè non vi è alcuna ragione economica che possa giustificarne l´esistenza.
Tra le diverse iniziative anticorruzione multilaterali diffuse in ogni parte del globo, il summit si è difatti caratterizzato proprio per la pregnante vocazione economica, tesa ad evidenziare le strette relazioni intercorrenti tra corruzione e riciclaggio.
L´obbiettivo principale dell´appello del premier britannico è quello di chiedere nuove regole globali per portare i grandi leader a fare pubblicamente resoconto delle loro attività in ciascun Paese in cui operano.
Per il nostro Paese hanno partecipato all´evento il Ministro della Giustizia Andrea Orlando ed il Presidente dell´Autorità nazionale anticorruzione Raffaele Cantone.
Tra i firmatari della lettere rivolta ai leader mondiali, vi sono molti economisti italiani provenienti da La Sapienza, la Bocconi, Tor Vergata all´Università di Bologna e molte altre ancora.
L´Italia ha partecipato attivamente alla riunione grazie al suo impegno costante contro la corruzione, comprovato anche dai recenti numerosi interventi legislativi e dai positivi rapporti delle Nazioni Unite sulle iniziative italiane.
Il ministro Orlando ed il Presidente Cantone hanno illustrato i punti di forza italiani nella lotta alla corruzione, come

- i programmi nazionali per la prevenzione della corruzione

- la creazione ed il potenziamento della nuova autorità

- lo sviluppo di una cultura condivisa della legalità

- la promozione della trasparenza e di regole per le amministrazioni e le imprese

- la nuova disciplina penale di contrasto alla corruzione.
Alla fine della seconda sessione in materia di "lotta alla corruzione", il primo ministro britannico David Cameron ha indicato l´Italia come un modello per la sua legislazione anticorruzione, in particolare per quanto riguarda la confisca e la gestione dei beni confiscati.
A margine della manifestazione, il Presidente dell´Autorità nazionale anticorruzione e il segretario generale dell´Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) Angel Gurria hanno firmato un accordo di collaborazione bilaterale.
Giovanni Tartaglia Polcini

Fonte: Il quotidiano della p.a.

 

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