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Focus: Nei prossimi mesi del 2023 l'Agenzia delle Entrate, al fine di contrastare l'evasione fiscale, utilizzerà l'anonimometro introdotto dall'Amministrazione finanziaria come strumento per controllare i conti correnti dei contribuenti attraverso l'analisi dei rapporti tra alcuni soggetti finanziari ed i loro clienti.
L'anonimometro, introdotto dalla Legge di Bilancio 2020, è un nuovo strumento che si avvale dell'intelligenza artificiale per l'analisi del rischio di evasione, con il quale, mediante una serie di algoritmi, vengono incrociati i dati dell'Anagrafe tributaria con gli archivi dei rapporti finanziari dei contribuenti in cui confluiscono i dati di ogni singolo conto corrente, dagli estratti conto alla gestione dei titoli. Il database dell'Anagrafe tributaria si alimenta con le informazioni che vengono fornite direttamente dalle imprese che dovranno comunicare periodicamente all'Agenzia delle entrate le operazioni effettuate dai contribuenti. Tra queste: Poste Italiane Spa; banche; fondi di investimento e tutti gli organismi di investimento collettivo; società di gestione del risparmio; fiduciarie; enti di assicurazione finanziaria; imprese di investimento e consorzi o cooperative incentrate sulla garanzia dei fidi.
L'Agenzia delle Entrate, in risposta alla richiesta formulata dal Garante per la privacy, ha pubblicato un documento il 19 maggio 2023 con il quale ha reso note le metodologie utilizzate per i controllial fine di garantire la trasparenza degli stessi ed un'adeguata tutela dei diritti dei contribuenti. È stato precisato, infatti, che l'anonimometro opera incrociando i dati contenuti nell'anagrafe dei conti correnti, prendendo in considerazione non solo i prelievi e versamenti sui conti correnti ma anche il numero di accessi alle cassette di sicurezza, la frequenza dell'apertura e/o della chiusura di rapporti, l'elevata numerosità di conti correnti e altre tipologie di rapporti finanziari. Attraverso questo nuovo strumento si mira ad individuare i soggetti che, in base al proprio volume d'affari e al tipo di operazioni che stanno svolgendo, potrebbero essere a rischio evasione fiscale. Durante le operazioni di controllo i dati vengono trattati in maniera anonima e analizzati senza essere collegati immediatamente al loro titolare per rispettare la privacy di chi è in regola, fornendo nello stesso tempo alle autorità le informazioni necessarie per rintracciare gli evasori. I dati sensibili vengono sostituiti con codici fittizi in modo da garantire la protezione dei dati personali dei contribuenti che non vengono sottoposti a controlli fiscali.
Le fasi dell'Anonimometro, in particolare, consistono nell'individuare la platea di contribuenti, nella scelta di base di dati, nella loro messa a disposizione, nell'analisi qualità, nella definizione del criterio di rischio, nella scelta del modello di analisi, nella verifica di corretta applicazione del modello di analisi e del criterio di rischio, nell'estrazione e identificazione dei soggetti a rischio, nel test su campione, nella predisposizione di liste selettive. Alla luce di quanto sopra esposto il Garante per la privacy ha approvato l'anonimometro. Come dichiarato dal Direttore dell'Agenzia delle Entrate Ruffini "Le prime estrapolazioni basate su dati pseudonimizzati, cioè inizialmente anonimi e poi utilizzabili in base a informazioni aggiuntive, riguarderanno il 2017 e consentiranno di individuare, ad esempio, i soggetti che avevano grandi movimentazioni sui propri conti correnti ma non hanno presentato la dichiarazione dei redditi". Ciò in quanto "oltre l'80% del totale dell'evasione riguarda chi non presenta la dichiarazione dei redditi o la presenta in modo infedele; meno del 20% la cosiddetta evasione da versamento, cioè di chi presenta la dichiarazione, ma poi non salda quanto deve". "L'archivio dei conti correnti", ha aggiunto, "è una risorsa fondamentale perché consente di intercettare, ad esempio, i soggetti con residenza fittizia all'estero ma che hanno conti correnti nel nostro Paese".
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Il mio nome è Carmela Patrizia Spadaro. Esercito la professione di Avvocato nel Foro di Catania. Sin dal 1990 mi sono occupata di diritto tributario formandomi presso la Scuola Tributaria "Ezio Vanoni" - sez.staccata di Torino.. Sono anche mediatore iscritta all'Albo della Camera di mediazione e conciliazione del Tribunale di Catania dal 2013. Da alcuni anni mi occupo di volontariato per la tutela dei diritti del malato. Nel tempo libero coltivo I miei hobbies di fotografia e pittura ad olio.