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Anonimometro: al via i controlli anonimi sui conti corrente

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L'Agenzia dell'Entrate ha messo a punto un ulteriore strumento contro gli evasori: un'attività di controllo di massa anonimizzata che non dovrebbe incontrare, almeno questa volta, alcuna obiezione del Garante della privacy.

A prevederlo è il nuovo D.d.l. di Bilancio in arrivo in Parlamento per l'approvazione definitiva che dovrebbe concretizzarsi alla vigilia di Natale. La manovra di bilancio prevede dunque il fantomatico "anonimometro": un nuovo strumento che, nelle pieghe degli oltre 50 articoli del Ddl di Bilancio, prende il nome di «evasometro anonimatizzato» in grado di assicurare, secondo le stime del Governo, nel suo primo anno di avvio un primo recupero dall'evasione di quasi un centinaio di milioni di euro.

Al di là delle somme che si stimano di recuperare, l'anonimometro rappresenta una virata procedurale e culturale nella gestione e nell'utilizzo di quei miliardi di dati e informazioni di cui oggi il Fisco dispone ma la cui potenzialità nell'incrocio e nella caccia agli evasori in troppi casi è limitata anche dalle regole sulla privacy. Il salto che l'amministrazione finanziaria potrebbe compiere con questo nuovo strumento sta nel rispettare l'anonimato dei contribuenti ma allo stesso tempo procedere a un utilizzo massivo delle informazioni disponibili, soprattutto quelle della Super anagrafe dei conti. Allo stato attuale, per superare i paletti posti dal Garante della Privacy, l'amministrazione finanziaria ricorre prima a un'analisi dei fenomeni di evasione ed elusione, da cui elabora profili di rischio che poi cala nelle banche dati. Un meccanismo che ha dato i suoi frutti, ma pur sempre ridotti rispetto ai gigabyte di informazioni e dati di cui già dispone il fisco digitale.

Per cambiare rotta dunque e riuscire a utilizzare in maniera massiva questo immenso database fiscale ecco pronto l'anonimometro: tutti i contribuenti saranno anonimizzati, a partire dai dati contenuti nella Superanagrafe dei conti correnti. Il funzionamento: ad ogni soggetto sarà assegnato un numero che verrà fatto "navigare in modo algoritmico" nelle diverse banche dati e piattaforme già a disposizione del Fisco e in quelle in arrivo. Da questo confronto di dati, i contribuenti a più alto indice di evasione e con profili lontani dalla fedeltà tributaria torneranno sotto la lente di osservazione digitale del fisco in possesso del loro codice fiscale per essere chiamati a rispondere dei comportamenti adottati. Un'attività di controllo di massa anonimizzata, sulla falsariga di quella profilazione di dati a cui oggi tante applicazioni su smartphone, tablet e p.c. ci obbligano, che non dovrebbe incontrare, almeno spera l'amministrazione finanziaria, alcuna obiezione del Garante della privacy. Per scoprire i dettagli operativi sull'anonimometro bisognerà attendere che il Governo depositi in Parlamento il disegno di legge di Bilancio per l'avvio dell'iter di approvazione.

Quindi al Redditometro, allo Spesometro, al Risparmiometro, si aggiunge l'Anonimometro; infiniti gigabyte che si traducono in un grande fratello fiscale dagli esiti incerti. Per fare chiarezza, ricordiamo le differenze:

  • Spesometro confronta spese sostenute e redditi dichiarati.
  • Redditometro confronta valore dei beni posseduti e redditi dichiarati.
  • Risparmiometro confronta risparmi posseduti e redditi dichiarati.
  • Anonimometro confronta tutte le informazioni presenti nelle banche dati a disposizione del Fisco in maniera inizialmente anonima.


Ricordiamoci sempre però, che il nostro sistema tributario è congegnato in maniera tale che, tra presunzioni, inversioni dell'onere della prova e strumenti sintetici di accertamento, siamo tutti essenzialmente potenziali evasori: quale sarà la reale portata ed efficacia di tale metodo investigativo non può essere previsto ad oggi, ma tutta la produzione legislativa e di prassi degli ultimi anni avvicina al reale obiettivo che a mio avviso si vuole raggiungere: il prelievo forzoso sui conti corrente.

Meditate contribuenti, meditate.

 

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