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Anac, durissimo "j´accuse su gestione Roma Capitale, "superficialità e omissioni": qui la delibera

Con Delibera n. 207 del 2 marzo 2016 "Roma Capitale – Attività contrattuale con particolare riferimento alle procedure negoziate - Attività ispettiva", depositata il 10 marzo 2016, Il Consiglio dell’Autorità Nazionale Anticorruzione ha redatto un report che costituisce un autentico j´accuse all´Amministrazione capitolina, nel periodo 2012-14.
L´Authority, nelle sue conclusioni, premette che "Considerata l’ampiezza del campione di indagine, sia sotto il profilo oggettivo (quantità ed eterogeneità degli affidamenti esaminati), sia sotto l’aspetto temporale (periodo 2012-2014), le risultanze istruttorie devono essere necessariamente convogliate in una valutazione di insieme sull´attività contrattuale di Roma Capitale".
Incrociando i dati emersi in sede di indagine ispettiva - specificatamente riferiti alle procedure negoziate e assimilate - con la documentazione acquisita dall´Autorità nella fase conclusiva dell’istruttoria, è emerso - riportiamo pedissequamente le affermazioni Anac - "un quadro estremamente critico nella gestione amministrativa delle procedure di affidamento espletate da Roma Capitale nel periodo di riferimento, che conferma le risultanze istruttorie della fase ispettiva, cui si rinvia integralmente. Sono state riscontrate, infatti, significative carenze nelle modalità di gestione delle attività contrattuali, in parte imputabili alla struttura organizzativa di Roma Capitale ed in parte dipendenti da superficialità ed omissioni in violazione delle disposizioni vigenti in materia.
Secondo Anac, "ne è derivata una gestione non conforme ai principi di buon andamento ed imparzialità dell’amministrazione sanciti dall´art. 97 della Costituzione e richiamati dall´art. 2 del d.lgs. n. 163/2006, con ricadute negative in termini di incremento di costi, soprattutto per aver sottratto alle regole di competitività del mercato una cospicua quota di appalti, affidati per la maggior parte senza gara. Peraltro, anche laddove era ammissibile l’affidamento diretto, è emersa la violazione del principio di rotazione tra gli operatori economici".
In allegato, la delibera nel suo testo integrale.

 

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