Alluvione di Genova, Cassazione accoglie ricorso ex Sindaco: "Non mentì a cittadini, pena da rideterminare"

Marta Vincenzi è responsabile per la morte di sei persone in occasione dell'alluvione di Genova del 2011 ma la pena di 5 anni di reclusione alla quale l'ex sindaco  è stata condannata dalla corte d'appello, che ha così confermato la sentenza di primo grado anche nel quantum, va rideterminata dalla medesima Corte territoriale in quanto due degli addebiti mossi alla amministratrice oltre a quelli di disastro e di omicidio colposo sono venuti meno, compreso quello, infamante, di aver mentito ai propri concittadini.  La Suprema Corte di Cassazione ha quindi concluso il proprio esame, rinviando alla Corte d'Appello il prosieguo, per una pena definitiva che sarà Certamente minore  ed eviterà con ogni probabilità alla Vincenzi il carcere. Delusione, naturalmente, dai i familiari delle vittime, mentre una moderata soddisfazione è stata espressa dall'ex Sindaco.

«Non vedevo l'ora che finisse, invece ci sarà una coda — commenta al telefono con il cronista del Corsera Vincenzi — . Avevo già le valigie pronte per il carcere». 

«La Cassazione mi ha ridato l'onore accertando che non ho mentito ai miei cittadini sull'orario dell'allarme e sulla relazione al consiglio comunale per provare a salvarmi la pelle. E questo era il punto per me più importante, perché mai l'avrei fatto. Sulle responsabilità di protezione civile tutte in capo al sindaco non sono d'accordo perché è una legge sbagliata. Ma è, per l'appunto, la legge: i giudici devono applicarla. Quel giorno nell'area della tragedia cadde quella che voi media definite una "bomba d'acqua". Anche col senno di poi, e nel dolore per quello che è successo, sento che non avrei potuto fare di più».