Salvaguardia minori interesse prioritario, rifiuto genitoriale dei progetti di recupero giustifica pronuncia adozione

Lo ha stabilito la Suprema Corte di Cassazione, sezione VI Civile, con ordinanza n. 4492 del 2017, depositata in data 21 febbraio.

Con tale ordinanza i Supremi Giudici, respingendo le obiezioni mosse dai due genitori, hanno precisato come risulterebbe vano richiamare il principio secondo il quale il minore ha il diritto di crescere nella propria famiglia, nella misura in cui da questa convivenza possano scaturire seri dubbi in ordine all´armonioso e sereno sviluppo dei figli.

I Giudici di Piazza Cavour, avendo ben inquadrato il contesto di riferimento in cui erano costretti a vivere i figli, caratterizzato da un padre alcolista e violento, nonché una madre del tutto incapace di reagire e visto inoltre il disinteresse dei genitori a modificare il loro discutibile quanto deleterio stile di vita, non hanno potuto far altro che condividere quanto statuito dai precedenti Giudici in ordine all´assoluta necessità di dichiarare l´adottabilità dei figli, non avendo ritenuto accettabile il totale stato di disagio ed abbandono in cui quest´ultimi versavano.

Tra l´altro ad aggravare la posizione dei genitori, il fatto che vi erano stati ripetuti progetti di recupero elaborati dai Servizi Sociali, sulla base delle prescrizioni ripetutamente impartite dal tribunale per i Minorenni, rimaste inattuate perché i genitori non avevano garantito alcuna collaborazione con i Servizi stessi.

Ciò considerato, è stata confermata, la «adottabilità» dei figli della coppia con conseguente rigetto del ricorso.

Si allega ordinanza.