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Licio Gelli viene arrestato negli uffici di una banca svizzera dove è andato a ritirare dei fondi. Maestro venerabile della Loggia di Propaganda 2, Gelli si era rifugiato in Svizzera dopo che una perquisizione della Guardia di Finanza nella sua villa di Castiglion Fibocchi aveva portato alla luce gli elenchi degli appartenenti alla loggia P2. In seguito, Gelli riesce a evadere dal carcere svizzero e a fuggire in Sudamerica.
Intanto il suo nome emerge nelle inchieste relative a tutte le più oscure vicende italiane degli anni '70 e '80 e Gelli verrà poi condannato in via definitiva per il reato di depistaggio nelle indagini sulla strage di Bologna e per frode nella bancarotta del Banco Ambrosiano.
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